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Thurston Moore
Rock n Roll Consciousness
2017
Caroline International
di Claudio Prandin
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Dopo più di trent’anni di onorata carriera passati soprattutto nelle file dei Sonic Youth, il 59enne cantante e chitarrista newyorkese si sta dedicando ad una seconda vita musicale pubblicando dischi da solista che consolidano la sua ottima reputazione. Questo sesto lavoro evoca l’immagine di un artista maturo che riunitosi in saletta insieme alla sua band fa quello che meglio gli riesce: suona; l’obiettivo conclamato non è quello di scrivere la canzone perfetta (forse perché l’ha già fatto in passato) o di stordire l’ascoltatore con sferzante energia (forse perché l’ha già fatto in passato) ma di aprire le porte della sala prove e offrire uno spaccato di ciò che succede al suo interno: le cinque tracce proposte infatti, sono lunghe suite che sembrano il frutto dell’improvvisazione tanto da assumere le sembianze di un’unica jam session. Alcune cominciano con dolci arpeggi di chitarra che crescono ed evolvono con molta lentezza, aggiungendo quartina dopo quartina minime variazioni fino a costruire ipnotici intarsi che terminano in ricorsivi giri di accordi (Exalted e la splendida Turn On su tutte); altre (Cusp) aggrediscono fin dal primo accordo con un impeto comunque controllato, a rimarcare il fatto che il caustico ragazzino del passato si è trasformato in un artista maturo. La loro lunghezza (due brani oltre i dieci minuti e gli altri intorno ai sette/otto minuti) e la loro ripetitività evocano un senso di abitudine e di conforto come se l’ascoltatore fosse immerso e accolto in un lungo amorevole abbraccio. L’unica eccezione, l’unica traccia che assomiglia maggiormente ad una “canzone” è il singolo Smoke of Dreams con un ritornello ben riconoscibile e un lungo assolo dalle tinte blues. Il disco si chiude con Aphrodite, brano destrutturato in cui un giro di basso perpetuo, cadenzato e senza fronzoli produce un sostegno perfetto per le improvvisazioni della chitarra.
La compattezza dell’album dimostra un’intesa perfetta tra la band, non a caso la stessa del precedente e bellissimo The Best Day. Alla scrittura di tre pezzi su cinque ha partecipato (come in passato) il poeta transgender londinese Radieux Radio che nei suoi testi allegorici parla di visioni e di miti; ma vi trovano posto anche l’amore, la magia e soprattutto il ruolo della donna, vista come una dea la cui bellezza è sufficiente a migliorare il mondo. Il messaggio che ne dobbiamo trarre è che la nuova coscienza del Rock’n’Roll (per tornare al titolo dell’album) deve essere ispirata dal flusso di coscienza chiamato PME (“Positive Mental Energy”) che rifacendosi al Buddismo indica nella Pace la via per la salvezza dell’uomo.
La foto in copertina sembra quasi ritrarre un giovane baldanzoso ma Rock n Roll Consciousness stempera (com’è giusto) le asperità dei Sonic Youth e appare più garbato ma non per questo meno incisivo; le vie per ammaliare sono infinite e Thurston Moore le sta esplorando tutte; in fin dei conti grazie alla credibilità che si è pazientemente costruito, può permettersi di suonare quello che vuole, con la certezza di colpire sempre il bersaglio.
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29/05/2017 -
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