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Suono, eclettismo e sperimentazione sono i tre lati che, uniti, danno origine al triangolo. La forma perfetta, che da tempo è simbolo di eccezione e spiritualità, ritorna in una nuova formula, quella degli Alt-J.
Dopo This Is All Yours, che debuttò primo in classifica in Inghilterra e venne nominato ai Grammy e ai Brit Awards come miglior album dell’anno, arriva, a tre anni di distanza, Relaxer, il terzo album del trio di Leeds, in uscita il 2 giugno 2017. Il produttore è Charlie Andrew e le registrazioni sono state effettuate in varie zone di Londra.
Il suono, cortocircuito tra antico e moderno, tra natura ed artificio, tra chiaro e scuro, tra amore e dolore, è il potente accompagnatore di immagini macabre e desolanti, come nel videoclip di In Cold Blood, in cui la regia sembra quella di “Non è un paese per vecchi” (film del 2007, diretto dai fratelli Coe).
Il primo singolo estratto da Relaxer è 3WW, sul quale è stato girato un cortometraggio che mostra una processione funebre tra le montagne del Messico. Il video, storia d’amore e di perdita, è stato diretto da Alex Takacs, impegnato anche con Lorde e The xx.
E’ proprio dietro a questo susseguirsi e rincorrersi di voci di sottofondo, di vibrazioni, intramezzate da silenzi improvvisi, che si nasconde la forza del gruppo e la sua allusione cinematografica.
Qualche giorno fa è uscita Adeline, che oltre ad essere la sesta traccia, è anche la donna di cui si innamora un diavolo della Tasmania. Nella rockeggiante Hit Me Like That Snare risuonano inaspettatamente delle grida acute, che subito ricordano quelle di “Whole Lotta Love” dei Led Zeppelin. Un’altra sorpresa del disco, è la cover speciale di House Of The Rising Sun, resa ambient e completamente in stile Alt-J.
Inoltre, Relaxer, si trasforma in un mondo virtuale, stroboscopico, in cui è possibile entrare tramite il sito web ufficiale del gruppo. Si tratta di una sorta di videogame, un luogo misterioso in cui poter percorrere strade formate da texture psichedeliche, incontrando luci, rampe, mezzi stradali e personaggi nascosti.
Funziona così, con la loro psichedelia un pò folk, rock bass, ricca di riff elettronici, gli Alt-J creano un luogo, uno spazio sonoro, dove raccontare delle storie.
Il loro stile, con questo nuovo disco, vira sempre di più verso la musica d’ambiente secondo i canoni definiti da Brian Eno quando sostiene che “un ambiente si definisce come un'atmosfera o un'influenza che circonda: una tinteggiatura”
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