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Impossibile non ricordare Todd Rundgren, musicista americano sulla scena da anni, polistrumentista e produttore che - a partire dalla fine degli anni Sessanta con i Nazz - ha dato una scossa innovativa a tutta la musica rock. Fondatore e chitarrista degli Todd Rundgren’s Utopia, una band di rock progressivo che non disdegnava incursioni nella musica jazz e nell’avanguardia. dal suono esplosivo e futuribile.
Adesso Todd ha compiuto 69 anni di età, ma ha ancora una grande voglia di farsi ascoltare dal suo pubblico. Ecco così che , a due anni di distanza da Global, esce White Knight, il suo nuovo album, un disco molto bello, improntato ad un pop-rock arioso, che passa dal rhythm & blues alla musica funky, dal synth rock vecchia maniera a delle sonorità hip-hop decisamente più moderne.
L’album è ricco di collaborazioni esterne che vedono la partecipazione di musicisti importanti come Daryl Hall, Donald Fagen, Tren Reznor, Joe Satriani, Joe Walsh e Robyn, interprete svedese che vive negli U.S.A. e che ha prestato la sua voce a That Could Have Been, una slow ballad molto sofisticata, di certo uno dei brani più belli dell’intero disco.
Interessanti anche gli arrangiamenti di Tin Foil Hat, un brano realizzato in collaborazione con Donald Fagen, e di Sleep, una ballata di altri tempi, delicata e sognante che vede il contributo di Joe Walsh. L’album ha una vera e propria impennata di ritmo al momento dell’esecuzione di Naked And Afraid, un R&B di grande impatto che prevede un duetto con la scatenata Betty LaVette. Curiosa la genesi di un brano come Wouldn’t You Like To Know che vede la partecipazione di Rebop Rundgren , il terzo figlio di Todd, nato nel corso del suo secondo matrimonio, quello con Michele Gray, nel 1998.
L’album si chiude alla grande con la chitarra di Joe Satriani che spazia in lungo e in largo su This Is Not A Drill, un pezzo incredibile che avrebbe di certo fatto impazzire Frank Zappa!
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