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Dan Auerbach
Waiting On A Song
2017
Easyeyesound
di Emmebi .
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Ci sono stati momenti di musica soul tornando indietro ai primi dischi sia dei Black Keys che del primo progetto da solista di Dan Auerbach. Già nel 2009 con Blakroc, il chitarrista del gruppo dell’Ohio si era lanciato nel più classico R & B, ma in Waiting On A Song osa ancora di più arrivando ad ammiccare sfacciatamente sonorità molto easy leastining. Quello che secondo lo stesso Auerbach doveva essere un progetto in perfetto” Stile Nashville" è in realtà un album molto orecchiabile.
Insomma, scordiamoci (com’era prevedibile) le tensioni e le montagne russe dei migliori Black Keys, in perfetta controtendenza Dan ha sfogato la sua vena più morbida, in atmosfere che andrebbero a pennello per una gita fuori porta con la fidanzata o il fidanzato di turno.
"Shine On Me", per fare un esempio, è più classico dei pezzi pop alla George Harrison con un automatico richiamo al suo capolavoro Got My Mind Set On You, mentre la canzone che segue King Of One Town è un pezzo sognante che ci riporta alle atmosfere di Malibu Man di Marc Bolan con venature da The Four Tops.
Questo è senza dubbio un disco vintage, ma è suonato molto bene e con il gusto che contraddistingue Auerbach che riesce a mettere il suo timbro inequivocabile anche in un territorio molto diverso dalle ruvide sonorità dei Black Keys. Se si dovesse mettere un disco come questo ad una platea non troppo informata nessuna meraviglia se la si facesse passare come la compilation del 1973 di un Dave Edmunds o di un Al Green.
Le melodie create da Dan sono splendide, questo è sicuramente il suo lato più romantico e sognante. Durante tutti i pezzi di Waiting for a Song non si fa nessuna fatica, la musica ti alleggerisce senza sforzo e allora aspetti la canzone dopo con sempre maggiore piacevolezza.
Chissà cosa ne pensano i fan dei Black Keys, ma vista la consistenza e la storia del personaggio, nessuno potrà offendersi. Anzi. Sono queste le migliori dimostrazioni di coraggio per un musicista che, commercialmente, avrebbe tutto da perdere a cambiare cosi drasticamente rotta. A proposito, Mark Knopfler ha suonato la chitarra in Shine on me. Cosi per dire che aria tirava in sala di registrazione
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06/06/2017 -
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