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Chastity Belt
I Used to Spend So Much Time Alone
2017
Hardly Art
di Umberto Bartolotta
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Si tratta di un disco cupo, archetipo di una ambivalente sinergia tra post-punk e rock "aged" (passateci il termine).
Non a caso dietro le quinte c'è Matthew Simms produttore di questo lavoro e leader dei Wire, uno dei gruppi più influenti del post-punk britannico.
Il pubblico di riferimento delle Chastity Belt, non è quello dei Wire e la scommessa di questa produzione sembra essere proprio quella di spingere questo gruppo al femminile pieno di energia, tra le passioni dei ventenni di oggi.
Le tematiche e le sfumature di colore che permeano dai testi e dalle strutture musicali sono una perfetta istantanea di un travaglio interiore e della ricerca di un ruolo nel mondo. Il disco è ricco di spunti e atmosfere variegate.
La parte strumentale è sempre in primo piano rispetto al cantato. Quest'ultimo è caratterizzato da timbriche cupe e voce "in scatola", l'effetto eco si ripete su molti brani. Belle idee stilistiche privilegiano dissonanze e chitarra in evidenza o linee di basso molto cupe ("5 am" e "Complain")
C'è spazio per rendere il lavoro una collezione ispirata con attraverso un continuo gioco di contrasti e aggiunte.
"It's Obvius" ad esempio, si apre con chitarre distorte ed echi di melodie indonesiane sullo sfondo che fanno capolino anche sul finire del brano.
Le chitarre dialogano tra loro in un continuo ripetersi di melodie complementari ("What the hell"), i riff si accompagnano spesso ad un crescendo ritmico ("Something Else"). Il brano manifesto del sound delle Chastity Belt potrebbe essere "Used to spend", in parte title track. L'intro rallenta il ritmo del disco per qualche istante, in attesa di esplodere prepotentemente in un capolavoro di percussioni e chitarra elettrica. Un mood avvolgente che svela una cifra artistica notevole negli arrangiamenti. Tetro e spettrale il finale in cui la chitarra rallenta e si distorce per spegnersi lentamente.
Nel complesso si tratta di un lavoro fortemente orientato alla valorizzazione dell'esecuzione strumentale, alla ricerca di virtuosismi non sempre efficaci. Manca la voce, o meglio una maggiore valorizzazione delle parti vocali.
Per un gruppo post punk, tosto e provocatorio (sono le Chastity Belt!), è un gap da colmare!
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10/06/2017 -
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