Todo Modo Prega per me  2017  Goodfellas di Giuseppe Celano

Paolo Saporiti, Xabier Iriondo e Giorgio Prette, i Todo Modo, hanno deciso di dare un seguito all'avventura iniziata ormai da un pò. A meno di due anni di distanza dall’esordio, esce Prega per me.

Il secondo capitolo inizia sulle note di La fine del mondo, opener dalla ritmica incalzante e disturbanti effetti elettronici applicati alle corde della chitarra, strettamente salde nelle sapienti dita del lynchiano, per quanto disturbante, Xabier Iriondo.

Buona anche la successiva Non vedi che fa male, sfigurata dai suoni dell’impagabile Xabier, percossa dai pattern di Prette su cui si spalmano le liriche di Saporiti. Dodici tracce che scorrono via fra sussulti, guizzi, ritmiche spezzettate, tumulti personali (Prendi a calci i tuoi dolori) fino alla fronte corrucciata di Clandestino.

Spingono alla grande sulla sezione ritmica di Vero, infilando un ritornello sghembo ma nonostante tutto molto appiccicoso. Un plauso speciale va a Saporiti per l’interpretazione. Meno riuscita appare Fino a farmi male, ridondante nel bridge e un po’ troppo forzata. Meglio fa la successiva Non dite niente che dapprima ricorda le linee armoniche di un brano del primo disco dei Gomez e poi, nella sezione centrale, rimanda (un po’ fastidiosamente) agli Afterhours attraverso la ripetizione ossessiva del ritornello e delle liriche.

Prega per me è un lavoro melodico salvato dal noise ripulito di Iriondo e dalle liriche impegnate di Saporiti che omaggia pure Il Teatro degli Orrori di Capovilla nella titletrack “Prega per me”. Il secondo capitolo conferma l’affiatamento fra i tre e la sostanza del songwriting che potrebbe ovviamente essere affinato quel tanto che basta per scrollarsi di dosso mentori ingombranti e proseguire fluidamente per la propria strada

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29/06/2017 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati