|
Un album tanto drammatico quanto incantevole, il disco che segna la definitiva consacrazione per Anna Von Hausswolff, l’artista svedese che si sta ritagliando uno spazio importante sulla scena indie internazionale.
Il nuovo lavoro si intitola Dead Magic ed è il quarto disco in carriera per la giovane compositrice, tastierista e organista di Goteborg. L’album si apre con The Truth, The Glow, The Fall, un pezzo della durata di ben dodici minuti, una composizione solenne, infarcita di partiture per organo a canne e di cori ancestrali. Una raccomandazione in musica per l’accesso in Paradiso? Forse, ma l’impressione è ben presto vanificata dal successivo The Mysterious Vanishing of Electra, un brano cadenzato ed angosciante, con una base ritmica martellante degna dei migliori Swans(gruppo con cui Anna è andata in tour appena due anni fa).
Segue Ugly And Vengeful , un altro brano davvero molto tosto, una composizione di sedici minuti che ci porta alla memoria l’inquietudine e l’angoscia di We Will Fall degli Stooges. Non a caso Iggy Pop, che di quel gruppo era il leader, ha dichiarato recentemente che, questo disco della Von Hausswolff, è una delle cose più oscure ed interessanti che abbia mai sentito negli ultimi tempi.
Il mistero e le arti magiche, la meditazione e il silenzio sono le uniche risorse rimaste ad una Umanità decadente, che ha perso sé stessa dentro i falsi misi del Progresso e dei Beni Materiali. Dead Magic contiene musica primordiale, tesa ed affascinante, capace di scavare dentro l’anima di chi ascolta per riportare alla luce tante verità che abbiamo volutamente nascosto.
The Marble Eye è un brano solo strumentale, intenso e definitivo, un immenso tappeto di organo e di tastiere, prenotato fin da oggi per il mio funerale. Chiude questo memorabile disco Källans Ateruppståndelse, un brano cantato che è un altro piccolo capolavoro, una composizione che mette i brividi, che ti disturba e ti fa sentire piccolo, inerme, di fronte all’Universo e alle sue Leggi.
Un album a tinte forti, orientato verso un gothic rock oscuro e carico di suggestioni escatologiche ed esistenziali. Il disco è stato scritto e composto in Svezia, ma registrato in Danimarca utilizzando l’organo del ventesimo secolo della Chiesa di Marmo di Copenaghen. La produzione è stata affidata a Randall Dunn, già noto per i suoi lavori con Sunn O))), Earth and Wolves e Throne Room. Un disco da ascoltare in silenzio, spegnendo la luce. A dir poco bellissimo.
|