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Nuovo album per Neil Young che - nonostante i 73 anni compiuti - continua a macinare dischi e, per di più, a non sbagliare un colpo! Per l’occasione il cantautore canadese torna a lavorare con i Crazy Horse, il gruppo che, anche se con frequenza alterna, lo affianca da oltre cinquanta anni.
L’album si intitola Colorado, un sentito omaggio alla regione che lo ospita da quando Young perse la sua casa di Malibù durante il drammatico incendio in California del 2018. Il disco è stato registrato in soli undici giorni, in presa diretta, in uno studio poco sopra Telluride, il villaggio di montagna, con soli 2700 abitanti, nella contea di San Miguel, in cui Neil Young risiede a casa della moglie Daryl Hannah.
Tutti i Crazy Horse sono stati chiamati a raggiungerlo in altura (e non sono mancati problemi di scarsa ossigenazione) ma Frank Sampedro purtroppo, per motivi personali, non ha potuto farlo ed è stato prontamente sostituito da Nils Loffgren, il chitarrista della E Street Band di Bruce Springsteen, che aveva già collaborato con Neil nei primi anni Settanta. Siamo di fronte ad un gran bel disco, non certo nuovo nei contenuti musicali, ma una solida conferma di quel verbo che - a parole e in musica – Neil Young ha portato avanti negli anni.
“Think Of Me”, con tanto di armoniche e cori, è una ballata di rara bellezza, sullo stesso piano “ I Do”, una canzone morbida e delicata, una fantastica “Olden Days” e anche “Green Is Blue”, una slow ballad per pianoforte e voce a carattere ambientalista. Affascinante, rasposa e sognante si ritaglia un suo spazio tutto particolare “Milky Way”, il primo singolo tratto dall’album. E’ uno di quei brani tipici di Neil Young nei quali è bello perdersi, lasciarsi andare nel flusso di note morbidamente elettriche, culminanti con un assolo di rara bellezza.
“Rainbow Of Colours” è una ballata corale, in perfetto stile anni Settanta: una canzone di lotta, in difesa dei diritti degli omosessuali e di tutto il movimento LGBT. Ma veniamo alla sezione che tutti aspettano quando Neil Young unisce i suoi intenti chitarristici a quelli dei Crazy Horse: le ballate hard rock. Non potevano mancare infatti lunghe cavalcate elettriche che rispondono a titoli come “Help Me Lose My Mind”, un pezzo durissimo, di denuncia, un brano epico azzarderei, carico di energia in cui Neil - che non ha mai amato i compromessi - non si tira indietro e grida tutta la sua rabbia, la sua disperazione.
Stesso discorso per “Shut It Down”, oscura ed ossessiva quanto basta, e per “She Showed Me Love” che assomiglia maledettamente a delle vecchie cose scritte da Neil Young, ma che ci sta bene così! “Colorado” non è soltanto un album , ma prevede anche l’uscita di un film documentario intitolato Mountaintop che ne racconta le diverse fasi di lavorazione. Album imperdibile, in cui ritrovare le basi di tanta musica rock moderna , prima di mettervi in volo…
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