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Merzbow, Mats Gustafsson, Balás Pándi
Cuts Open
2020
RareNoise Records/Goodfellas
di Giuseppe Celano
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Masami Akita (Merzbow), il sassofonista Mats Gustafsson e il batterista ungherese Balás Pándi si ritrovano in questo nuovo album per esplorare nuovi paesaggi sonori meno esplosivi, rispetto al passato, ma non per questo privi di scoppi brutali conditi da una sana dose d'imprevedibilità.
Cuts Open è nato partendo dalla scelta di utilizzare diversi set di percussioni che ha sospinto il trio in un territorio totalmente sconosciuto. È cresciuto e si è esteso in quattro lunghi brani improvvisati i cui titoli criptici sono tratti da un paio di romanzi dell'autrice svedese Karin Smirnoff.
I Went Down to Brother, opener mastodontica considerati i quasi 24 minuti, sfrutta ronzii e un sonaglio inquietante, gong improvvisi su cui la distorsione di Akita aumenta l'atmosfera cupa di questo viaggio in un deserto industriale. And We Went Home gioca con trame percussive, sfoggia scatti d’ira seguite da potenti esplosioni e altrettanti silenzi, misti a elettronica snervante. I vortici serrati di Akita sono intarsiati dal sax di Gustafsson per un attacco duro, a sei mani, che circonda l’ascoltatore finito in questa d’imboscata sonora.
I suoni del sax, che convertono l’inziale silenzio di We Went Up with Mother, si trasformano in un apparente frastuono che andrà dipanarsi lentamente, propellente primario di un building che cresce lento fino all’esplosione finale. In coda He Locked the Door con cui i tre indagatori delle dissonanze scatenano la propria aggressività facendo letteralmente terra bruciata tutto intorno. Un ottimo ritorno.
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27/10/2020 -
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