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Nuovo album per gli AB Quartet, un gruppo che è in attività da oltre dieci anni e che si è sempre distinto per quel saper andare oltre i generi musicali. Si potrebbe pensare al jazz, ma c’è qualcosa nel loro suono che va ben oltre questa definizione e arriva fino alla musica contemporanea, con varie incursioni anche nei territori dello sperimentalismo.
La “line-up” degli AB Quartet è composta da Antonio Bonazzo, pianoforte , Cristiano Da Ross, contrabbasso, Fabrizio Carriero, percussioni e batteria, e Francesco Chiapperini, clarinetto. I quattro musicisti vengono da esperienze musicali diverse, che vanno dalla musica classica al jazz e non si sono ancora stancati percorrere nuovi sentieri. Il disco si intitola “I Bemolli Sono Blu” ed è un album solo strumentale, molto ben suonato ed intrigante, denso come è di soluzioni armoniche capaci di far viaggiare lontano i pensieri e la mente. Il progetto è stato elaborato nel 2018, anno del centenario della morte di Debussy, musicista simbolista francese, e il disco è interamente dedicato a lui.
Antonio Bonazzo ha dichiarato di aver preso spunto per l’opera proprio dai diari di Debussy, dove le tonalità in bemolle, quelle più delicate e sognanti, sono accostate al colore blu. L’album è ricco di soluzioni interessanti, contenute in brani come “Moon”, “Serenade” “The Five Notes”, “Movements” e anche di citazioni prese proprio dall’opera di Debussy e riproposte sul disco. Mi riferisco a pezzi come “Disharmonies” e “Snow”, che sono articolati in fraseggi molto lunghi e concepiti in base ad un frequente utilizzo delle scale armoniche.
L’album resta fedele agli insegnamenti di Debussy ma, al tempo stesso, contiene dinamiche musicali molto libere, tutte impostate sull’improvvisazione. Un disco complesso ma, una volta che vi riesce di entrarci dentro, vi regala emozioni assolutamente uniche. Da ascoltare.
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