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Cofanetto in vinile che contiene i primi due LP da solista incisi da Bob Mould, quelli realizzati con gli Sugar (“Copper Blue”, “Beaster”, “File Under: Easy Listening”, “Besides”) e “Distortion Plus: 1989-1995”, raccolta di brani apparsi su diverse compilation, o su album di artisti quali Throwing Muses e Golden Palominos.
Se il catalogo degli Hüsker Dü finora è stato inspiegabilmente trascurato, negli anni passati non sono mancate ristampe rimpolpate che riguardano la carriera del cantante-chitarrista.
Tuttavia, questa uscita davvero allettante porterà probabilmente all’acquisto compulsivo i fan di vecchia data; o quantomeno, chi è convinto che il percorso intrapreso da Mould dalla seconda metà degli anni Novanta in poi sia stato caratterizzato, per lo più, da una aurea mediocritas.
Sorprendenti “Workbook” e “Blacksheets Of Rain”, a riascolarli oggi. Abbandonati i ritmi frenetici del celebre trio, Mould abbracciava sonorità ora più distese, acustiche e malinconiche, ora vampate chitarristiche sature di distorsione e feedback, con lunghe digressioni strumentali e una compattezza invidiabile creata da una sezione ritmica favolosa.
In embrione, c’era già tutto nei solchi di opere degli Hüsker Dü quali “Zen Arcade” e “New Day Rising”: le dilatazioni deraglianti e le pause intimistiche, che qui si ripropogono in pezzi quali Sacrifice / Let There Be Peace, Hanging Tree, Heartbreak A Stranger e The Last Night.
La produzione degli Sugar perde la cupezza e la maestosità delle composizioni precedenti. Le melodie si fanno generalmente più orecchiabili, e anche se la musica trasmette l’impressione di una certa uniformità di insieme, Mould dimostra di avere numerosi assi nella manica. The Act We Act, A Good Idea, e soprattutto Gift sono sopraffini pezzi pop; Come Around, Judas Cradle, Hoover Dam, The Slim presentano variazioni degne di nota, tra riff di tastiera e ritornelli memorabili.
Arricchisce il cofanetto “Distortion Plus: 1989-1995”, che rende di nuovo disponibili brani come Can't Fight It e le cover, bellissime, di Hickory Wind (eseguita da Mould col compianto Vic Chesnutt) di Gram Parsons e di Turning Of The Tide di Richard Thompson.
Senza esagerazioni, un’uscita imprescindibile, anche se la scelta di rimpiazzare l’artwork originale (benché spesso orrendo) di copertine e retrocopertine con una scialba grafica “post-industriale” grida vendetta.
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