Francesco Anselmo Pluriball  2022  Fenix Music-The Orchard di Marco Sonaglia

A quattro anni dal fortunato "Il gioco della sorte" torna il cantautore Francesco Anselmo con un nuovo lavoro intitolato "Pluriball".
Nove tracce che raccontano la condizione generazionale di esistenza in una società reazionaria e mutevole che mette in crisi ogni scelta.

Il disco si apre "Arredamenti" ("E Roma vive dei suoi vecchi istinti e io che cerco le sue resistenze, ma trovo sempre meno stelle in cielo e sempre più sopra i ristoranti") sostenuta da un bell'arpeggio di chitarra acustica e convicenti armonie vocali.
"Satelliti di condominio" ("Siamo un valzer da ballare tra il mio divano e il tavolino, ci giriamo intorno, siamo satelliti di condominio") ha un efficace incastro di chitarre e synth.
"Pluriball" ("Tra i muri rimbalza lento il suono del mare, io seduto a masticare il tempo, sputo via le ore") ha un andamento più serrato con la batteria e l'elettronica in primo piano.
Si ritorna a sonorità acustiche dal sapore malinconico con "Davanzali" ("Di ritorno verso casa, complice di una bagnata ironia, vento e grandine gigante come per Palermo il giorno di Santa Lucia").
"Equilibrio verticale" ("Ma quello che cerchiamo è curiosità, quello che cerchiamo è riconoscerci") si appoggia sull'intreccio di chitarra acustica e percussioni.

"Penne in scatola" ("Ho diminuito le distanze tra parole e rima, pare molto utile, ma adesso parlo più di prima, fermati un'istante, ti prego segui le mie voglie") ha colori blues-rock con un ritornello ostinato, quasi dance.
Un pianoforte tratteggia "Savastin" ("Pensare parole da maledire e non capire se è un sogno che ancora rimbalza mi sfiora come una mano colora o un incertezza di vecchia memoria") che apre ad un ritornello disperato e rabbioso.
"Lo dici veramente" ("Ma lo dici veramente che hai cambiato modo di vestire, che hai plastificato la tua voglia di studiare") ha una bella ritmica tra chitarre elettriche e tastiere, con un bouzouki che emerge nella coda strumentale.
Chiude il disco "Fiammifero" ("Che cosa me ne importa del futuro, non sono neanche bravo a coniugarlo, eppure io ci credo e te lo giuro, che un futuro riesco a immaginarlo") con un tappeto di elettronica e chitarra acustica, scritta insieme a Valerio Buchicchio (In arte Buva).

Un lavoro ben curato, con i testi che parlano della realtà in maniera diretta, incisiva e gli arrangiamenti che sanno coniugare bene la canzone d'autore a sonorità fresche di taglio pop.
Francesco Anselmo è una piacevole conferma, un artista che sta maturando sempre di più.
Buona strada.

Tracklist

Arredamenti
Satelliti di condominio
Pluriball
Davanzali
Equilibrio verticale
Penne in scatola
Savastin
Lo dici veramente
Fiammifero

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14/02/2022 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati