Trentemøller Memoria  2022  In My Room di Ida Stamile

A sedici anni di distanza dal debutto The Last Resort (2006), e a tre anni di distanza da Observe (2019), torna Trentemøller con Memoria: un album sinestetico nel senso più pregnante del termine, un disco fatto di metafore sonore che l'ascoltatore può plasmare a suo piacimento. In questo gioco di suoni, Trentemøller modella la struttura compositiva creando una sorta di spazio siderale fatto di luci e ombre, sogni e realtà, elettronica e strumenti. Con un maggiore uso di batteria, basso e chitarre destrutturate rispetto al passato, la forma strumentale si fonde così ai sintetizzatori modulari, restituendo un album dal forte sapore contemplativo.

Veil of White ci accompagna attraverso itinerari eterei e No More Kissing In The Rain, che vede la partecipazione di Lisbet Fritze, sembra trasportarci all'interno di un altrove dreamy. In The Gloaming è la rappresentazione del crepuscolo che poggia su tappeti percussivi e cieli ambient, mentre The Rise sembra essere avvolta da una visione cinematica da library music. Non mancano venature post-punk e new vave (All Too Soon, Dead Or Alive), per poi lasciar confluire il flusso sonoro nella dimensione onirica di Linger.

Memoria è un luogo mentale e interiore, fatto di ricordi proiettati verso il futuro. Un disco poetico, intimo ed elegante, che si nutre di sperimentazione e vive negli opposti e in quel delicato equilibrio che l'esistenza stessa accoglie.

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24/02/2022 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati