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Bacadanera è il nuovo progetto discografico dell’artista D.In.Ge.Cc.O, nome d’arte di Gianluca D’Ingecco, uscito il 18 marzo per l’etichetta discografica Waste Noise. Dodici brani che tracciano un percorso interiore, il viaggio di D.In.Ge.Cc.O alla ricerca del suo io più profondo e autentico.
L’album
Il titolo, Bacadanera, è un neologismo che fonde i termini “Batucada” (stile percussivo e ritmico della musica brasiliana nato dalla cultura africana e dalla musica black, che si trova alla base del Samba) e “Baccanale” (le feste iniziatiche degli antichi romani dedicate al Dio Bacco, caratterizzate da eccessi di ogni tipo, dal cibo al sesso). Il disco è un lavoro estremamente individuale ma, al tempo stesso, collettivo. Un cammino fatto di «… discese e risalite nella perlustrazione dell’io» che si apre a una dimensione storico-musicale e sociologica. Nella società contemporanea, D.In.Ge.Cc.O testimonia la perdita di contatto con il nostro io spirituale e con la coscienza storico-collettiva.
Prova a ricongiungersi a queste dimensioni attraverso la musica, suo linguaggio privilegiato. L’artista vuole ritrovare il contatto con la propria anima, con il suo “daimon”. Quest’ultimo viene descritto da James Hillman ne Il codice dell’anima come una realtà psichica, un’entità positiva e negativa, irragionevole e bizzarra, che ci induce «a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie», anche se noi non ne siamo consapevoli. Bacadanera prende forma nel sogno, nell’inconscio. È influenzato dagli studi di filosofia contemporanea e psicologia, dall’avvicinamento al misticismo di Gianluca D’Ingecco, profondamento scosso dalla scomparsa di Franco Battiato, uno dei suoi mentori. L’album è frutto delle innumerevoli influenze musicali dell’artista: la musica sudamericana e latino-americana, la saudade brasiliana, la musica black (jazz, funky, soul, disco music), la musica peruviana e argentina tradizionali, la rumba. Un mix di sonorità che provengono dal mondo, come gli strumenti utilizzati: dal flauto peruviano al Guitarron messicano, passando per la quica brasiliana.
La natura multietnica di questi suoni è tenuta assieme dall’elettronica (che li distorce) e dall’uso della tecnologia, di cui l’artista è grande sostenitore e sperimentatore. Alla ricerca spasmodica di questi timbri, ritmi e sonorità, D.In.Ge.Cc.O ha compiuto un viaggio comunitario, nel quale ha rubato suoni e voci da amici professionisti e amatori. Si è anche servito di campionamenti d’ambiente e registrazioni trovate in rete. Bacanadera è un album spirituale, multietnico ed eccessivo.
Le canzoni e i temi
La tracklist ci conduce in un percorso graduale, sempre più analitico e profondo. Gianluca D’Ingecco sa che esistiamo in un’epoca di mezzo, che viviamo una vita scritta da qualcun altro, convinti che sia l’unica possibile. Una tempesta di voci e suoni elettronici ci inonda e ci introduce nel mondo dell’inconscio in Learn to…, una sorta di intro, l’inizio del viaggio nel proprio io. L’obiettivo è imparare a lasciarsi andare, a svuotare la mente dai pensieri ossessivi, a dirigersi verso l’ignoto. Per poterlo fare dobbiamo dire addio a tutto ciò che ci impedisce di esprimere il nostro io autentico e ricercare la felicità. In Say Goodbye ci troviamo ancora nella terra di mezzo, in un limbo. Le sonorità sono urbane e avvolgenti, esprimono l’emotività della persona che si sta per imbarcare nel viaggio mistico. L’impronta della musica black è evidente, tra soul e funky. L’elettronica si ritrova nei campionamenti vocali tribali.
Dall’unione delle due tracce è nato Learn To Say Goodbye, il primo singolo estratto dall’album, pubblicato il 12 novembre 2021. Il video, realizzato da D.In.Ge.Cc.O, contiene immagini di tre coppie di persone che si amano e litigano, schiave dei ruoli sociali che interpretano. Il tema è quello della frantumazione dell’io, dell’identità che si moltiplica nelle metropoli della società contemporanea, delle innumerevoli maschere che indossiamo sugli svariati palcoscenici della nostra vita. Il percorso di discesa verso l’io più profondo non è lineare. In Whiplash of the Spies la parte razionale prende il sopravvento, bloccandoci, rendendoci incapaci di abbandonarci all’ignoto, richiamandoci all’ordine. L’ambientazione è quella di un fumoso locale di frontiera frequentato da ufficiali e spie che, in tempi di guerra, si inebriavano di suoni e alcol, sperando di non essere scoperte. Tutto questo è tradotto musicalmente dal tripudio delle sonorità di un’orchestra sudamericana che non riesce ad eseguire gli accordi degli spartiti, a dar vita a pezzi di tango, ma si interrompe continuamente.
I ritmi e le voci si spezzano e si ripetono in modo ossessivo. Le anime della world music, della musica black e dell’elettronica contemporanea si uniscono in The Great Savage Concert. In un non tempo e un non spazio, assistiamo al sound check di un gruppo che sta per esibirsi. Il sax, i sintetizzatori, i pianoforti e le chitarre ci trasportano in un concerto selvaggio, senza barriere musicali. Lo scroscio di un applauso dei presenti annuncia che il concerto sta per iniziare. Siamo a metà del nostro viaggio interiore. È giunto il momento di raccogliere l’eredità della storia dell’uomo e abbracciare l’evoluzione futura. La musica del carnevale di Rio de Janeiro è la protagonista di Não esqueça sua bagage. La musica brasiliana esprime gioia e nostalgia (saudade) nei confronti di momenti passati che vorremmo rivivere. Dobbiamo farci travolgere dal divertimento e dalla leggerezza, dai ritmi tribali delle percussioni e delle maracas, presenti soprattutto nella prima parte della traccia.
Quando la malinconia (sorretta da note di piano puntuali e suoni distorti al sintetizzatore) arriverà all’improvviso, dobbiamo accoglierla, nella consapevolezza di aver vissuto autenticamente quei momenti felici. Arrivati a un certo punto del nostro viaggio spirituale, dobbiamo essere in grado di raggiungere le nostre isole felici, quelle in cui viviamo in pace con noi stessi e in armonia con l’universo. Blessed Islands è una ballata che mischia jazz e musiche del sud del mondo: musica popolare del sud Europa, musica peruviana e tarantella napoletana. Liberiamoci dalle maschere, dai comportamenti stereotipati e dall’orgoglio della nostra esistenza quotidiana e lasciamoci pervadere dalla tranquillità e dall’equilibrio raggiunti a fatica nelle nostre isole benedette, cercando di far sì che tutto ciò non duri solo un istante.
Il cammino alla ricerca del proprio io e del proprio senso della vita giunge al termine in Caballero Solitario. Come suggerisce il titolo, questo cammino deve necessariamente essere intrapreso in solitaria. Il protagonista è un cavaliere errante, un moderno Don Chisciotte che attraversa il deserto in groppa al suo cavallo, vagando senza meta. Il compimento del cammino migliora il singolo essere umano e, di conseguenza, l’umanità.
Bacanadera - la tracklist completa:
01. Learn to… 02. Say goodbye 03. Lounge kids 04. Cities of God (revenge tango) 05. Whiplash of the Spies 06. The Great Savage Concert 07. Não esqueça sua bagage 08. La Primera Vez (en el día de los muertos) 09. The Midnight Jog 10. Blessed Islands 11. My Band Got Lost at the Fish Market 12. Caballero Solitario
L’artista
Gianluca D’Ingecco è un artista e producer italiano. Sin da piccolo studia pianoforte e armonia, componendo le prime sonate. Appassionato anche di letteratura, pubblica due libri: Domani niente sarà più lo stesso (1995) di poesia e Mondo Abbattiato (2001), un’analisi sociologica e filosofica sulla teoria della musica e della canzone di Franco Battiato. Dal punto di vista musicale, D.In.Ge.Cc.O realizza diversi progetti che spaziano tra la musica elettronica digitale, sperimentale e la world music. La sua immagine è caratterizzata da maschere tribali e a gas, in linea con un’estetica postpunk. Il primo LP, Y.S.I.L.F.U, esce nel 2013 e ottiene un buon riscontro nella scena underground e indie della musica italiana. Del singolo Clouds stop saranno realizzati diversi remix che confluiranno in un EP.
Il viaggio in Europa e negli Stati Uniti compiuto nel 2014 attraverso i templi della musica house e dance-pop dà vita al progetto musicale G. Nel 2020, sei remix del secondo singolo Because you try to catch the last train che spaziano tra tribal house, ambient e sinth pop confluiscono in un EP. Nel 2019 viene pubblicato The Funkatronickiss Ep contenente due inediti ispirati dalla città di Berlino (diffusi da diverse web radio internazionali specializzate nella musica elettronica) e tre remix del singolo Birthday will exist 4 Ever. L‘LP Linear Burns (2021) viene accolto positivamente dalla stampa specializzata. L’uscita viene anticipata dal singolo Foreign Doors, il cui videoclip, realizzato dallo stesso D.In.gE.Cc.O., contiene una serie di citazioni al cinema d’autore, in particolare a quello di Kubrick e al suo film Shining. Dall’LP verranno estratti altri due singoli: I Met Myself (but you are gone) e Much More Funky Than Bacon Eggs. Diversi remix di quest’ultimo pezzo ad opera del produttore italiano The Beautiful Sinners formeranno un EP.
Nel frattempo D’Ingecco ha iniziato una intesa attività di video maker dei videoclip delle sue canzoni, pubblicati sul suo canale YouTube. Al centro dei suoi lavori ci sono tematiche sociali e culturali come quelle del disagio giovanile, della lotta contro ogni tipo di discriminazione e della protezione dell’ambiente, cause che il producer sostiene attivamente. Bacadanera (2022) è il suo ultimo progetto musicale.
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