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Dopo l'ottimo esordio di Serena Diodati con "Esistere" in casa Lilith, guidata sapientemente dalle cantautrici Sabrina Napoleone e Cristina Nico, arrivano i Rosacustica con "Castelli di carta".
I Rosacustica sono un duo genovese che si è formato nel 2016 ed è composto da Sara Sgambelluri alla voce e Roberto Barzotti alle chitarre. Con la preziosa produzione di Giulio Gaietto (partecipa al disco con synth, batteria, basso e altri suoni) hanno realizzato il loro primo lavoro, formato da otto potenti tracce. "A metà" ("Guardare in modo capovolto quello che prima era dritto, ora sembra tutto storto e provare un'intera divisione tra la parte razionale e la passione") apre il disco con una chitarra acustica in palm mute che si macchia claustrofobicamente di elettronica. "A te luna" ("Vagano i pensieri nella notte, calano le ombre su di me, percorro sentieri già passati, si fermano in un luogo che ancora non c'è, dove io vorrei restare, sogno che mi sa cullare") è accarezzata dalla ritmica della chitarra che lascia spazio ad un'esplosione sonora di synth e chitarra elettrica.
Ancora trame acustiche in "Linda" ("E ti ritrovi con una mela in mano, come un Amleto strano, a riflettere sull'essere e chi essere.. Stai attenta Linda, perchè in questa favola la strega sei tu") dove le chitarre si sporcano con brandelli di suoni sintetici. Molto suggestiva è "La casa dell'anima" ("Ma a volte siamo pieni di parole che non vogliono dire niente, altre volte basta un piccolo silenzio che racconta tutto il mondo") cantata con intensità e ricamata dagli arpeggi e dai virtuosismi chitarristici. Una ritmica tagliente e serrata sostiene la trascinante "Nella testa" ("Tarlo, ossessione, pensiero irrinunciabile, suono che pulsa in maniera inconfondibile") con basso e percussioni pronti a scandire venature di funky. "L'immagine di un attimo" ("E adesso è di nuovo mattino, ondeggi nel vuoto con passi di piombo su tela di ragno, cammini sospesa tra ieri e domani, tra mille ricordi e quel che rimane") inizia delicatamente acustica, con un bell'uso della doppia voce e poi si tinge di ondate elettriche. "In crisalidi" ("Che cosa ci sarà di sbagliato, se col tempo è cambiato anche il sapore dello zucchero filato e ciò che da bambino era gigante, adesso è troppo stretto, troppo stretto") si respira un senso di malinconia, quasi di rimpianto sopra ad un vestito di chitarre acustiche, batteria e leggera elettronica.
Chiude il disco "Castelli di carta" ("Che strano noi umani spendiamo il nostro tempo a erigere castelli di carta traballanti ed arrivati in cima, li osserviamo contenti") dove il bordone che sostiene il canto richiama sapori etnici. Un lavoro veramente interessante che fonde benissimo i suoni in bilico tra dark, pop e canzone d'autore. I testi spigolosi e incisivi sono firmati da Sara Sgambelluri che lascia una bellissima prova vocale fatta di pathos, energia, rabbia e teatralità. Le musiche scritte insieme a Roberto Barzotti pennellano di tinte chiaroscure le atmosfere sognanti e nello stesso tempo dirette. Un disco sincero che punta all'essenzialità sonora, che emoziona e stimola alla riflessione. Un felice debutto che ci fa ben sperare per i lavori successivi, teniamoli d'occhio perchè le loro canzoni non sono castelli di carta, ma solide pietre.
TRACKLIST
A metà A te luna Linda La casa dell'anima Nella testa L'immagine di un attimo In crisalidi Castelli di carta
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