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La Casa del vento festeggia trent'anni di carriera, trent'anni di piccoli e grandi palchi, trent'anni fatti di incontri con musicisti straordinari, trent'anni fatti di impegno civile.
A ridosso dei festeggiamenti è uscito "Alle corde" il nuovo album della formazione arezzina guidata da Luca Lanzi (voce e chitarra) con Sauro Lanzi (pianoforte, tastiere, organetto, fisarmonica, tromba, trombone, whistle), Francesco Fry Moneti (chitarra elettrica, mandolino, banjo, violino, cori), Fabrizio Morganti (batteria), Massimiliano Gregorio (basso) e Andreas Petermann (violino). Dieci brani inediti registrati e mixati da Andrea Rovacchi tra Parma e Doccione. Si parte con la rockeggiante "Alle corde" ("Guarda il recinto su cui mi tocca stare, una gabbia da qui non puoi scappare, la classe, il titolo, il vestito, il ceto, vite destinate a cadere giù dal tappeto") trascinata da un'esplosiva chitarra elettrica.
Si canta della miseria della guerra con "Il pane e le spine" ("Quando un'altra bambina buttò un pezzo di pane, in mezzo ad un cespuglio io volevo mangiare, ma io provai vergogna, avevo così fame, ma in mezzo a quelle spine non lo riusccii a afferrare") arrangiata in maniera delicata, come fosse una dolce favola con i ricami di mandolino e violino. "La tua vita" ("La notte ti rubano le stelle, si spengono le luci sulle cose belle, sono la superbia contro le miserie, un sole spento da nuvole nere") è un'amara riflessione esistenziale con un botta e risposta tra chitarra slide e violino. Con "Danza del mare" ("Sei nella danza del mare con le tue spine nel cuore, le voci in questo silenzio nell'onda danzano ancora, da questa danza del mare c'è chi non tornerà più, qui sotto i flutti e le schiume dormono tutti laggiù") si parla di emigrazione con atmosfere più irish colorate dal tin whistle violino e banjo.
Gli arpeggi di pianoforte, chitarra acustica e l'entrata del violoncello donano malinconia a "Raccontami ancora" ("Raccontami ancora di quando eri una spiga tagliata, raccontami ancora come ti sei dovuto salvare") Si ritorna a parlare di persone in fuga con la ballata "Mare di mezzo" ("Tieni questo legno forte, assi che ti porteranno via, se la grande bocca si aprirà, dormirai tra i cuori spenti") che porta il nome di una bellissima chitarra costruita dal liutaio Giulio Carlo Vecchini con i legni recuperati dai relitti dei barconi approdati a Lampedusa. Un'atmosfera intrisa di blues aleggia con "Born in the ghetto" ("Ho pensato di essermi salvato, dopo il freddo la speranza, ora sono abbandonato all'indifferenza, hanno eretto un nuovo muro, un nuovo deserto, hanno spento il mio futuro, tutti chiusi dentro") tra percussioni, pizzicati, slide e le colorature dei fiati.
La voce narrante di Neri Marcorè ci introduce la straziante "Girotondo a Sant'Anna" ("Ma vennero ovunque, in tutte le case e presero tutti ed Anna e la mamma, davanti alla chiesa, terrore e lamento, rimasero a terra, più di cinquecento") che racconta attraverso un valzer avvolgente l'eccidio nazista avvenuto a Stazzema il 12 agosto 1944. Si cambia atmosfera con "Sulla tua pelle" ("Sotto la tempesta i rami cadono, flettono anche gli alberi nel vento, cerca con le unghie le radici, scava nella terra con le mani") dove le sonorità d'oltreoceano incontrano un pop leggero ben costruito sulle tastiere, sulle chitarre e sul ritornello. Il finale del disco è affidato a "Kenmare" ("Cascate di gocce in mezzo al silenzio, specchiati nel cielo, l'oceano e il suo canto") un'incantevole ninna nanna che guarda all'Irlanda con nostalgia e ci culla con un violino suadente che dialoga con il violoncello sopra ad un tappeto di hammond e chitarra elettrica. Un disco suonato molto bene, che prosegue la tradizione combat folk italiana con pezzi più tirati e ballate più malinconiche.
I testi sono diretti, efficaci e pungenti come i colpi dei guantoni. La Casa del vento non è andata mai al tappeto e questo nuovo lavoro ce lo conferma, in alto i pugni e alle barricate!!
TRACKLIST
Alle corde Il pane e le spine La tua vita Danza del mare Raccontami ancora Mare di mezzo Born in the ghetto Girotondo a Sant'Anna Sulla tua pelle Kenmare
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