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THE MYSTERINES
Reeling
2022
Fiction Record
di Claudio Biffi
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I Mysterines con il loro album di debutto ci propongono tredici tracce di qualità dalle tinte vocali stuzzicanti ad opera della futura rock star Lia Metcalfe che è degnamente accompagnata da una band musicalmente solida. La potente voce di Lia Metcalfe guida con destrezza il quartetto di Liverpool sulla scia di elementi tipici dalla scena garage rock con il metro musicale del rock classico. Già con l’uscita dell’Ep autoprodotto “Take Control” nel 2019, i The Mysterines avevano attirato l’attenzione della piattaforma per artisti emergenti della BBC, che li ha inseriti nelle playlist della radio e li ha portati a suonare sul palco del festival di Reading e Leeds che ha permesso loro di fare da supporter ad artisti come Royal Blood e The Amazons. Bisogna ammettere che la band di Liverpool dal vivo è un bel vedere per chi ama le esibizioni piene di energia che ti fanno sentire come se venissi investito dal un treno in corsa. Nel fraseggio della cantante si sentono molto le influenze di una P.J. Harvey e questo sposta un po’ le radici della band sul fronte musicale più americano che inglese ma a dire il vero assieme alla già citata Lia Metcalfe, Callum Thompson (chitarra), George Favager (basso) e Paul Crilly (batteria) appartengono saldamente al momento attuale della scena rock anglosassone con l’atmosfera occasionale di band come i Banshees o dei Cramps. Per una band emergente utilizzare stereotipi consolidati può permettere un debutto più sicuro ma i Mysterines non fanno nulla del genere. Il loro stile li rende immediatamente riconoscibili anche agli ascoltatori più esperti della scena. Si passa dal rock desertico di "The Bad Thing" in puro stile Queen of The Stone Age a quello più grunge di "Old Friends Die Hard" dove riecheggiano echi delle Hole di Courtney Love. Con "On The Run" le melodie sono più soft prendendosi una pausa dalla martellante chitarra e batteria dei brani precedenti per esplorare qualcosa di più essenziale e semplicistico, prima di lanciarsi di nuovo con "Under Your Skin" verso uno stile più classico alla PJ Harvey in cui Lia Metcalfe si riprende interamente la scena. Se i brani "Dangerous", “Reeling" e ”Confession Song” sono allineati allo stile classico presentato dalla band aderendo a una formula più standard rock blues, canzoni più acustiche come "Still Call You Home", non sembrano fuori luogo e dimostrano la versatilità della lead singer della band. Per citare la loro canzone d’apertura ”Life’s a Bitch (But I Like So) che apprezziamo in pieno, “Reeling” ci guida attraverso una serie di scenari che spesso provocano sensazioni contrastanti, ma in un modo che si abbina perfettamente al suono dinamico e profondo della band. Ora non ci resta che capire bene con il prossimo album quale direzione hanno intenzione di intraprendere, intanto godiamoci la loro prossima esibizione live.
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14/09/2022 -
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