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Nuovo album, il decimo per la precisione, per i Black Lips, originari di Atlanta, in Georgia, U.S.A. , dove si sono formati nel lontano 1999. Con il passare del tempo la band è diventata un vero e proprio gruppo di culto nell’ambito dell’“indie rock” americano.
La loro “line up” risulta attualmente composta dalla straordinaria Zumi Rosow, al sassofono e alla voce, da Cole Alexander, chitarra e voce, da Jared Swilley, al basso, da Oakley Munson , alla batteria e da Jeff Clarke , alla chitarra solista. Il nuovo album si intitola “Apocalypse Love” e conferma per intero tutte le aspettative che c’erano riguardo questo nuovo disco, un lavoro che di certo non delude le attese. I Black Lips non hanno perso neanche un grammo della loro energia creativa che li ha portati ad essere una band originale, unica nel suo genere e dotata di una scrittura affascinante e poetica. Il disco presenta momenti musicali piuttosto diversificati, attinge a stili diversi, dal country al rock and roll, ma si mantiene sempre in perfetto equilibrio fra “garage rock” e certa musica psichedelica di fine anni Sessanta.
Apre l’album “No Rave”, il nuovo singolo, un pezzo con una valenza ipnotica, una sorta di scossa elettrica, acida e ben assestata. Seguono un brano rockabilly come “Love Has Won” e due stupende ballate psichedeliche come “Stolen Valor” e “Lost Angel”, davvero affascinanti. “Apocalypse Love” è una ballata psichedelica di ampio respiro e di pregevole fattura, mentre “Operation Angela” ripropone quegli echi “sixties” sparsi un po' lungo tutto l’album. Il tono del discorso musicale cambia però ben presto, diventa più minaccioso e autodistruttivo su brani come “Crying On A Plane” ,“Among The Dunes“ e “Tongue Tied”, una ballata molto tirata, in chiave western. Il disco si chiude con “The Concubine”, altra ballata che reca influenze di fine anni Sessanta e che sembra voler coprire con un velo di armonia le tante schegge impazzite dei pezzi precedenti.
Abbiamo a che fare con un album bizzarro, volutamente “lo-fi”, che non disdegna momenti di punk acustico e che risale ai concetti basici del rock and roll. Un disco molto originale e ben realizzato, tipico di una band come i Black Lips che odia ripetersi e che - malgrado i tanti anni di carriera artistica e musicale – cerca ancora nuovi percorsi. Da ascoltare.
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