Weyes Blood And In The Darkness, Hearts Aglow  2022  Subpop di Fabrizio Biffi

Dopo cinque meravigliosi dischi e quattro EP, Natalie Mering, in arte Weyes Blood, a 34 anni, si ritrova sospesa nelle sue melodie universali con canzoni sulla solitudine, il mondo naturale, il potere e la fragilità delle donne e su come la tecnologia ha plasmato il romanticismo moderno. Weyes Blood rischia veramente di diventare una stella polare non solo della critica ma anche di un potenziale culto in un’epoca in cui è così difficile fermarsi un secondo a pensare il casino che stiamo combinando.

Generata forse involontariamente dal folk storico impegnato sulla giustizia sociale degli anni '70 di Joan Baez e il pop iperfemminile degli anni '80 di Olivia Newton-John, la sua voce squisita e senza tempo ci delizia di armonie che hanno un fascino nostalgico unendo idealmente la generazione di Spotify ai loro progenitori

Prodotto insieme a Jonathan Rado "And In The Darkness, Hearts Aglow" è un disco profondamente attuale ma tecnologicamente analogico nei suoni e nell’approccio.

Mering è cresciuta all'interno di una fedele famiglia cristiana pentecostale a Santa Monica e ha iniziato a fare musica da adolescente, adottando il soprannome di Weyes Blood come citazione di una raccolta di storie di Flannery O'Connor del 1952.

Weyes Blood, la sua creatura, ci invita a pensare come spesso "siamo diventati tutti estranei, anche a noi stessi" proprio in apertura del suo bellissimo nuovo album. “And in the Darkness, Hearts Aglow” nello scorrere delle canzoni sarà come un sogno ad occhi aperti nell’incidere di ballate ossessivamente romantiche. Lei stessa si definisce una “nostalgica futurista” e lo spirito di questo disco rimane librato nell’aria come un vento benefico

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13/12/2022 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati