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Nuovo album per Paolo Preite, compositore e chitarrista originario della provincia di Roma, ma che già possiede una lunga esperienza internazionale, determinata anche da numerosi incontri e successive collaborazioni con musicisti stranieri, come Fernando Saunders, che è stato il bassista di Lou Reed e di Jeff Beck.
Questo “Fishing For The Dead” è il suo terzo album in studio e viene dopo circa due anni di silenzio. Il disco è decisamente il suo lavoro più maturo e si compone di undici brani originali, pensati e cantati in inglese. Melodie piacevolmente ispirate che mettono insieme influenze pop-rock, soul e blues per una serie di ballate molto convincenti che rispondono a titoli come “Hope”, “Flower In The Dark”, “A Leaf In A Storm” e come la bellissima “A Star In The Sky”, il primo singolo. L’album è ricco di riferimenti, non solo musicali, ma anche letterari: lo stesso titolo “Fishing For Dead” viene da una citazione di Malcom X . Musica e testi procedono insieme in un anelito di libertà, di grandi passioni e di poesia. La lotta per i diritti umani, l’appoggio alla protesta civile, la denuncia degli orrori della guerra, il senso del dolore e della perdita, si affacciano continuamente nelle nuove composizioni di Paolo Preite, artista che non è solo tecnicamente capace, ma sa essere anche sensibile e attento. Prima della fine il nuovo disco di Preite ci regala altre piccole gemme musicali come “In My World”, che vede ancora una volta come “special guest” Fernando Saunders, come “Change” e come la stupenda “Prayer For A Friend”, una ballata per piano e voce, triste, dedicata ad un amico scomparso, ma molto ispirata.
L’album è stato prodotto in collaborazione con un polistrumentista di talento come Simone Scifoni e contiene in sintesi un forte messaggio d’amore e di speranza, che è rivolto a tutti, che sa essere intimo e personale, quando è il caso, ma che abbraccia anche questioni politiche e sociale. Disco veramente bello del quale vi consiglio caldamente l’ascolto.
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