Haythem Mahbouli Last Man On Earth  2022  Schole Records di Giancarlo De Chirico

Secondo album per il compositore tunisino Haythem Mahbouli, un musicista che spazia con abilità e talento fra la classica moderna e la “ambient music”.

Haythem Mahbouli vive e lavora a Montreal, in Canada e ci racconta in musica di una umanità in declino, in via di estinzione, tutto questo a causa di un pianeta Terra che è diventato ostile ai suoi stessi abitanti. Il nuovo disco si intitola “Last Man On Earth” ed intende rappresentare in musica il viaggio straziante dell’ultimo Uomo rimasto sulla Terra. Sono i suoi ultimi giorni, sta male, respira a fatica, ma riesce a catturare un messaggio finale, estremo, un monito per il Futuro. Orchestrazioni classiche di assoluto valore s mescolano ad un uso attento e mai invadente dell’elettronica. Atmosfere oniriche, di ampio respiro e sempre con uno sfondo epico, accompagnano composizioni pregne di significato come “The Chosen Ones”, “Farewell To The Earth”, “The Abandoned Ones” , “The Great Flood” e “ Last Man On The Earth”, la “title track” che chiude l’album con una sezioni di violini a dir poco struggente, con il ricorso a cori ancestrali e con uno “spoken word” profetico che disegna in musica quella che è la disperazione di fronte alla fine di tutto.

Musicalmente il disco, davvero molto bello, ricorda certe pubblicazioni di Brian Eno, ma è anche vicino alle composizioni di Arvo Pàrt , il compositore estone, residente a Vienna e noto per il suo minimalismo sacro. Il disco è stato registrato a Budapest, in Ungheria con l’orchestra classica locale. Abbiamo a che fare con un album di musica trascendentale, una rarità assoluta in fatto di sensibilità e purezza.

Un ascolto raffinato che offre la possibilità di cogliere aspetti nascosti della natura umana e della sua psiche. Da ascoltare.

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27/12/2022 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati