Ritorna Porfirio Rubirosa a tre anni dal mitico "Breviario di teologia dadaista" con il "Furore composto". Il bizzarro capo dei dadaisti ci presenta un concept album con sette canzoni.
I testi sono di Porfirio Rubirosa, le musiche sono scritte insieme a Fabio Merigo, che cura anche la produzione artistica. In apertura troviamo "Un superbo" ("Scrivo canzoni argute con testi sorprendenti, i cantautori con la barba son sempre intelligenti, loro agli esami prendono trentuno, le targhe Tenco, una ciascuno") con le atmosfere etniche iniziali che si intrecciano alle chitarre elettriche e ai fiato, si prosegue con "Un avaro" ("Ho paura quando vedo un musulmano, quando sento puzza di metano, ho paura dell'ago di una siringa, della spina in gola se mangio un'aringa, ho paura della luce spenta, di chi si fa ragione con la violenza") valzerino infarcito di synth e archi. Il sound pop molto anni ottanta di "Un lussurioso" , con la sua coda pinkfloidiana, lascia il posto alla chitarra acustica, al pianoforte e ai cori di "Un invidioso" ("Odio i vecchi ed il concetto che si stava meglio ieri, tutti quanti gli incendiari c'han la tuta da pompieri, odio i giovani che godono nel dare dispiaceri").
"Un goloso" ("Dicevano del filetto come in un libro di Rabelais, me l'han servito in flambè, con contorno di patate ed erbe di campo, dell'esistenzialismo di Sartre io sono stanco, poi il gran finale con la Saint Honoré, nel nome del padre Auguste Escoffier") è forse il brano migliore del disco, con i suoi epici sette minuti dove le chitarre prima classiche e poi elettriche incontrano i fraseggi tenorili che ci accompagnano alle sonorità vintage anni sessanta di "Un iracondo" ("Al funerale di mio padre non ci saranno pianti, nessuna preghiera, né salmi, né canti, l'odio cortese cederà il posto, all'esplosione antica di un furore composto"). In chiusura troviamo "Un accidioso" con l'ukulele, la chitarra acustica e i cori a scaldare questa storia della tradizione lucana.
Rubirosa come un novello Caronte ci accompagna nei nostri vizi e denuncia l'attualità con la sua consueta ironia e il suo sarcasmo. Quasi un teatro-canzone di gaberiana memoria, arricchito da arrangiamenti più moderni e accattivanti. Il furore è appena iniziato e conoscendo il personaggio, non credo sarà così composto.
TRACKLIST
Un superbo Un avaro Un lussurioso Un invidioso Un goloso Un iracondo Un accidioso
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