Algiers Shook  2023  Matador Records di Giuseppe Celano

Sebbene durante la pandemia abbiano seriamente pensato di sciogliersi, i nostri hanno deciso rimanere uniti accettando una doppia sfida, dapprima con sé stessi, poi cercando di dar vita al successore di This Is No Year.

Piacciano o no, nell'ultima decade gli Algiers sono solo migliorati rendendo impossibile ignorarli o rimanere indifferenti di fronte alle profonde cicatrici inferte dai loro dischi, infarciti di commistioni al limite della convivenza possibile fra elementi distali.
Con questo nuovo lavoro smembrano il proprio post punk, attraverso una serie di elementi e ospiti e una produzione più pulita, a discapito dell'aggressività degli esordi che da sempre ha caratterizzato anche le trascinanti live performance.
Forti di un'eleganza unica, bilanciata dalla sapiente ricerca dei suoni e ottimizzata dagli arrangiamenti che mutano giusto un attimo prima che il meccanismo s'inceppi, maneggiano elettronica e scorie punk muovendosi fra sezioni caustiche, passaggi danzerecci e virate improvvise, lucide e feroci (73%), che eruttano lava incandesente in caduta veloce nelle 17 tracce (Irreversible Damage).
Shook è un reset anche per la band che, senza neanche accorgersene, invece di porre fine alla loro avventura si è superata sovvertendo le regole attraverso una sfilza di elementi disturbanti e pericolosi il cui effetto è amplificato dalla presenza di Big Rube, Zack de la Rocha e molti altri.
Si viene attaccati da virus responsabili di pericolose mutazioni e disturbati da frammenti distopici rintracciabili in Cleanse Your Guilty Here e Comment #2.

Sebbene indigesti per chi non è pronto a prestare la dovuta attenzione, gli eclettici georgiani sono proiettati in un futuro, che hanno contribuito a creare con questo nuovo viaggio, non troppo lontano ma non facilmente visibile a tutti.

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15/03/2023 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati