Sonorità evocative, passaggi armonici di pregio e una sezione vocale che riesce a convogliare con forza il sapore della melodia: queste le caratteristiche essenziali del nuovo album della Reale Accademia di Musica, gruppo storico romano che ha caratterizzato la via italiana al Progressive Rock.
Il disco si intitola “Lame Di Luce” ed è il seguito ideale di “Angeli Mutanti”, album del 2018. Ma la storia della band risale a cinquanta anni fa, nel lontano 1972, quando venne pubblicato l’omonimo, leggendario “Reale Accademia di Musica”. Pericle Sponzilli, membro fondatore del gruppo, ha accettato ancora una volta con grande entusiasmo la sfida che comporta la realizzazione di un nuovo lavoro che è finalmente uscito - dopo una gestazione durata quasi due anni - nell’ambito del progetto “Italian Prog Rewind”, curato dalla Sony Music. L’attuale formazione della Reale Accademia di Musica comprende - oltre a Pericle Sponzilli , chitarra e voce - Fabio Liberatori, ex componente degli Stadio, al pianoforte, organo Hammond e sintetizzatori, Fabio Fraschini, al basso, e Erika Savastani, dei Deserto Rosso, alla voce. In sala di incisione hanno dato il loro valido contributo il batterista Francesco Isola, che ha preso il posto di Andy Bartolucci, e Danilo Pao, che ha suonato il Fender VI (leggendario basso elettrico a sei corde) su tre canzoni dell’album. Lo stesso Danilo Pao, dei Deserto Rosso, ha prodotto il disco insieme a Pericle Sponzilli e a Fabio Liberatori.
Le composizioni dell’album sono state scritte da Pericle Sponzilli e rispecchiano nel contenuto e nella forma lo stile della Reale Accademia di Musica, una band che ha preso spunto dal “progressive” inglese dei primi anni Settanta, ma che ha anche saputo trovare un percorso personale, fatto di richiami alla musica classica e al pop. Le liriche sono il risultato di visioni oniriche, talvolta incubi, che si innestano su un tessuto musicale “pieno”, che riesce a dare compattezza a suoni e a intuizioni, a fraseggi solistici e a emozioni. Veramente un bel sentire che prende le mosse da “Onde di Sabbia”, una ballata acustica di pregio, molto ben confezionata ed elegante. Segue poi “Ascesa al Fuji”, un brano piuttosto complesso, dalle continue variazioni ritmiche, un omaggio indiretto alla musicalità dei Genesis.
Molto belle anche “Due Pietre Preziose Birmane” e “Si Parlerà”, che sono due canzoni che si caratterizzano per una base ritmica solida e per la tensione crescente. “Lame di Luce”, la “title track”, è una ballata decisamente ben riuscita che mette in evidenza la vocalità evocativa di Erika Savastani, che ha trovato uno spazio decisamente maggiore su questo nuovo disco. “Una ferita da disinfettare” e la bellissima “Ore Lente” danno continuità al discorso musicale delle Reale Accademia di Musica, fatto di testi mai banali che muovono sonorità ariose e complesse e arrivano sempre a destinazione.
Chiude l’album “Incontri”, una ballata fortemente introspettiva, cantata dallo stesso Pericle Sponzilli . Vi segnalo inoltre che sul cd ci sono due “bonus track”, intitolate rispettivamente “Ossessione”, un hard rock di ottima fattura, e “Il Cavaliere del Cigno (L’Addio)”, un brano all’opposto, più delicato e sognante, dall’atmosfera sospesa. In conclusione un gran bel disco, melodico e al tempo stesso potente, missato da Danilo Pao presso lo Studio Brancaccio, a Roma. La bella foto di copertina, carica di una forte inquietudine esistenziale, proviene da uno scatto di Gianfilippo De Rossi , fotografo romano che vive e lavora Los Angeles.
Da ascoltare ad alto volume.
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