Josephine Foster Domestic Sphere  2023  Fire Records di Giancarlo De Chirico

Nuovo album per la compositrice e cantante americana Josephine Foster, nota anche per aver messo in musica - su “A Wolf In Sheep’s Clothing” - dei “lieder” tedeschi del diciannovesimo secolo e per aver trasformato in canzoni ben ventisette poesie di Emily Dickinson, sull’eccellente “Graphic As A Star” del 2010. Molto tempo è passato da allora, ma lei ha continuato a comporre musica e fare canzoni, in Colorado o anche in Spagna con il chitarrista Victor Herrero.

Un folk-rock basico, molto asciutto ed essenziale, che guarda ai suoni della Natura o al trascendente, che riflette la sua vita nomade, vissuta con semplicità e lirismo. Una donna austera, che avrebbe voluto diventare una cantante d’opera, ma che non rinnega affatto le sue scelte, che l’hanno fatta restare sempre nell’ambito del “lo fi” e della musica indipendente. Il nuovo disco si intitola “Domestic Sphere” e contiene composizioni mirabili che mescolano al folk underground e alla musica sacra, tutta una serie di “field recording” che vanno dal canto degli uccellini del Tennessee al miagolio dei gatti di casa Foster. Tutto questo in un’atmosfera surreale, che va oltre il consueto, che prende dal passato e getta le basi per un futuro sempre più probabile, quello che andrebbe vissuto in una dimensione bucolica, semplice e pura.

Album a dir poco stupendo, fatto di musica trascendentale, che è un tributo alla sacralità della vita e che prevede canzoni straordinarie come “Pendulum”, “Dawn Of Time”, “Burnt Offering”, “Song Of The Dead”, “Reminiscence” e “Sanctuary”. Il disco è stato prodotto dalla stessa Foster con il contributo di Daniel Blumberg in sala di incisione. Ascoltarlo vuol dire immergersi in una esperienza unica, in una dimensione totalmente diversa.

Non lasciatevela scappare.

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21/04/2023 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati