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This is The Kit
Careful of Your Keepers
2023
di Angelo Bianco
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Sebbene gli album universalmente riconosciuti come i migliori di tutti i tempi siano quelli sorretti da più di una decina di canzoni, personalmente tendo a preferire i dischi con al massimo dieci tracce, anche se di certo non mi precludo certo l’ascolto di quelli che per così dire si “protraggono a lungo”.
“Careful of Your Keepers“ dei This is The Kit, band britannica capitanata dall’eclettica Kate Stables, appartiene proprio a quella categoria di lavori discografici che fanno dell’intensità musicale uno dei loro punti di forza, tanto da essere compresso in soli trentaquattro minuti di sonorità folk, strimpellate di banjo e testi introspettivi. L’apertura del sipario con “Goodbye Bite” è un’apripista soft ma non per questo meno ispirata, con l’invito ad “aprire gli occhi e sorridere” che si adagia lungo le corde del basso di Rozi Plain e la chitarra di Neil Smith. Decisamente più ritmata ed energica l’ossimorica “Inside Outside” che, oltre ai soprascritti strumenti, vede una presenza più marcata delle percussioni di Jamie Whitby-Coles e una maggiore intensità vocale da parte della frontwoman.
In linea generale, la sesta fatica discografica di Kate Stables e compagnia musicante si affida a momenti sonori che non perdono mai il filo del discorso in inutili tecnicismi o passaggi troppo arzigogolati. La stessa semplicità viene espressa dalla cantautrice inglese con una certa chiarezza dal punto di vista vocale, non sempre garantita quando si parla di ugole d’Albione, espressa anche con tanti ritornelli ripetuti e per nulla complicati dal punto di vista strutturale. Ascoltando Careful of Your Keepers è facile percepire un senso di appagante rilassatezza, per la delicatezza testi immaginifici che riescono con disarmante semplicità a evocare scenari naturali e rigogliosi, come nel caso dell’omonima title track. E se “Doomed Or More Doomed” è impreziosita dalla non belligerante incursione del pianoforte, con “Dibs” il sipario cala con un velo di familiarità musicale che rimanda ai momenti migliori di tutto disco.
Si conclude così, con note di esplicita dolcezza, un album che fa della sua intensità il principale cavallo di battaglia e, per quanto sia lontano dall’essere un capolavoro discografico su tutta la linea, ci ricorda che talvolta bastano dieci canzoni come quelle dei This is The Kit per riconciliarsi con il mondo intero.
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08/07/2023 -
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