Chi si è chiesto, nel 2022, se fosse stato possibile ritornare nelle discoteche o davanti ai jukebox nei weekend degli anni ’80 , avrà trovato certamente risposta nel progetto di Dc Gore: “All these things”, un disco particolare, un disco che è stato capace di riportare giovinezza ai vecchi giradischi attraverso la scelta dell’indie music, di sposarsi con la new wave, post punk e dance elettronica, riconoscibile specialmente se si tornasse indietro nel tempo , ricordando gli esordi dei Depeche Mode .
Analizzando la tracklist, la grande capacità di Gore, di illuminare le Parole oltre al sound, è da subito confermata attraverso la trattazione di temi. Come la trasgressione capace di combattere la monotonia in “Millenium people “, traccia che introduce l’album , l’amore in singoli come “like you”o “Bodies”, o la distrazione dalle preoccupazioni attraverso la danze precedute dalla maleodia di una chitarra acustica nella canzone , omonima dell’album: “ ALL THESE THINGS”.
Nel 2023, l’ex membro della band Londinese “Little Cub”, torna con una versione deluxe dello stesso progetto, idea di portare quel suono che ricorda i vecchi tempi, a miscelarsi con il presente, grazie a un team di artisti che ricolora il disco , pur rimanendo fedele alle intenzioni artistiche di Gore.
Dall’analisi delle tracce, infatti, l’alternative pop, tipico della band “Working man’club “, dona, con un remix, a “ Need you tonight “, un sound capace di evidenziare una magica antitesi con l’associazione di un ritmo incalzante a delle parole che richiamano le mancanze sentimentali.
Tra gli importanti nomi, anche il gruppo the “THE KVB” che riesce alla perfezione a dare sfumature del suo tipico dream pop, nel singolo: Nietzsche on the beach” E Mark Ralph, noto per importanti collaborazioni con il dj britannico Jax Jones e il duo “years and years”, che si assume la responsabilità di far ballare l’ascoltatore con il suo Pop elettronico.
Album da ascoltare in ogni contesto.
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