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Nina Simone
You've Got To Learn
2023
Verve Records / Ume
di Andrea Salacone
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Gentili Discografici, vi scriviamo dopo aver acquistato l’edizione in CD di “You've Got To Learn” in un negozio di Roma, che per altro pratica sempre prezzi ragionevoli, a una ventina di euro.
Avremmo optato per la versione in vinile, ma costava quasi il doppio (non una novità, purtroppo, ai nostri giorni).
Vorremmo esprimere la delusione sostanziale per la povertà e il progetto grafico che caratterizzano la confezione in cartoncino; una veste spartana che si sposa male, malissimo, con la musica vibrante e straordinaria contenuta nel disco.
Sarebbe forse più doveroso mettere in evidenza le performance eseguite da Nina Simone, registrate dal vivo il 2 luglio 1966 al Newport Jazz Festival. La profondità e l’energia di interpretazioni che mescolano impegno, la volontà di schierarsi in merito ai problemi sociali dell’America del tempo (“Mississippi Goddam”), la classe di riletture dalle pagine più celebri del repertorio di Gershwin (“I Loves You Porgy”), blues (“Blues For Mama”), ballate amare e malinconiche (“You've Got To Learn”), un canto in cui la voce accompagnata da uno scarno ritmo percussivo evoca le “work song” e immagini di afroamericani in catene nelle piantagioni di cotone del Sud degli Stati Uniti (“Be My Husband”), e romantica poesia (“Music For Lovers”).
Tutte queste meraviglie però non sono sufficienti ad allontanare la sensazione sgradevole di aver pagato una cifra inadeguata per un prodotto la cui confezione ricorda un bootleg, con le liner notes piuttosto striminzite riportate all’interno della “copertina apribile”. Alcune etichette specializzate in ristampe (Ace Records, ad esempio) offrono all’acquirente, allo stesso prezzo, libretti informativi spesso interessanti quanto i contenuti musicali.
Chiudiamo questa lettera rivolgendovi, spettabili Discografici, l’invito a dedicare maggiore attenzione ai vostri clienti. Non sono pochi quelli che ancora vogliono possedere, e provano piacere a mettersi in casa, un supporto fisico, preferendolo alla fruizione in streaming, ma articoli sciatti come “You've Got To Learn” sono in grado di far vacillare la fermezza di tali posizioni.
Un appassionato insoddisfatto
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25/12/2023 -
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