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Belle & Sebastian
The Boy With The Arab Strap
2023
Jeepster
di Andrea Salacone
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Non si tratta di rimpiangere il passato, però riascoltare questo album a venticinque anni di distanza dall’uscita rafforza la convinzione che i Belle and Sebastian avrebbero fatto meglio a evitare la contaminazione di stili che ha caratterizzato alcune opere successive in cui Stuart Murdoch e compagni si sono trastullati con motivetti ballabili e patinate sonorità anni Ottanta.
Ristampa in LP celestino trasparente, in edizione limitata (sarà vero?), di un disco delizioso che ‒ è probabile ‒ col passare dei decenni continuerà ad ammaliare chi presterà orecchio alle sue melodie accattivanti e armoniose, ora dolci ora malinconiche.
Non poche le volte in cui il complesso scozzese ha colpito nel segno in una carriera ormai quasi trentennale.
Ammirevoli, di questa raccolta di canzoni, l’equilibrio fra vivacità e intimismo, solarità e introversione; l’immediatezza; i tanti momenti orecchiabili, ma pure una deviazione da colonna sonora con sfumature quasi lounge come “A Space Boy Dream”; il lavoro di cesello musicale in brani come “The Boy With The Arab Strap”.
Degne di nota anche le microstorie narrate, e quelle che ci sembrano numerose citazioni, testuali o meno (il rimando, ad esempio, a titoli come “Pale Blue Eyes” dei Velvet Underground, “Girl From The North Country” di Bob Dylan, “The Spider And The Fly” dei Rolling Stones e “Something's Gone Wrong Again” dei Buzzcocks).
A proposito di (presunti) omaggi, “Chickfactor” non può non essere un tributo a “Thirteen” dei Big Star e agli arrangiamenti del loro album “Third”. Netta, e notevolmente positiva, l’influenza di folk-singer quali Donovan (evidente soprattutto in “A Summer Wasting”) e Nick Drake.
Proprio a voler citare altre composizioni, bellissima “It Could Have Been a Brilliant Career”, e commoventi le due ballate agrodolci in chiusura dei lati A e B, “Seymour Stein” e “The Rollercoaster Ride” (un’emozione profonda quella suscitata dall’intreccio di voce maschile e femminile che ripetono il ritornello nella parte conclusiva del pezzo).
Ma significherebbe perpetrare un torto a un piccolo capolavoro nella sua interezza, di cui caldeggiamo l’ascolto (o il riascolto: le sorprese non mancheranno).
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12/01/2024 -
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