Abbreviato al solo “Saffosonie”, questo nuovo disco della grandissima Anna Jencek è un'opera musicale che si distingue per la sua raffinata fusione tra poesia, teatro e musica. Attraverso le liriche di Saffo, tradotte con maestria da Salvatore Quasimodo, e la voce avvolgente della Jencek, l'ascoltatore viene trasportato in un altrove emotivo e culturale senza tempo. Il disco si dipana anche grazie alle delicate note di chitarra che preparano il terreno per l'interpretazione della Jencek, la cui voce si staglia con intensità espressiva oltre che visionaria. Le liriche di Saffo prendono vita attraverso le sue melodie, trasportando l'ascoltatore nell'antica Grecia e nel mondo interiore della poetessa. Ciò che affascina e incanta è la capacità che l’opera ha di creare un dialogo intimo tra passato e presente. È come se il tempo si piegasse su se stesso, unendo le voci di due poeti separati da millenni ma legati da un filo invisibile di ispirazione e creatività. La produzione dell'album è impeccabile, con una cura particolare per i dettagli che permette ad ogni traccia di brillare nella sua potenza narrativa e di evanescente caos delicato e libero.
«Esperimento nuovo quello della collaborazione con Flavio Minardo, per certi versi anche complicato, ma interessante. Io avevo già il mio bagaglio compositivo di melodie e di armonie, poiché compongo con la chitarra. Flavio mi aveva proposto invece un esperimento: lavorare entrambi sull'improvvisazione (lui è fondamentalmente un musicista jazz), lasciando da parte per il momento le mie canzoni. Mi attraeva la novità, questo mettermi in gioco, ma il risultato fu pessimo: lui andava alla grande, era il suo ambiente sonoro, io penosa, secondo me. Ripresi quindi in mano le mie composizioni originarie, cercai delle idee di arrangiamento che potessero supportare al meglio il mio lavoro, e lui, tenendo conto delle mie necessità e delle mie scelte, compose la musica per quegli arrangiamenti. Dopo aver adattato la mia voce a quelle basi, affidai il tutto al mio caro amico Dario Toffolon, musicista visionario con cui collaboro da sempre… da quando lo conobbi, ragazzino, quando partecipò come violista alle selezioni per la composizione di un'orchestra giovanile - progetto che mi venne affidato dall'allora sindaco Pillitteri per le celebrazioni mozartiane. Il nostro è un prezioso connubio di medesima sensibilità musicale, convintamente fuori dagli schemi» Anna Jencek.
In definitiva, “Saffosonie - Cantando liriche di Saffo” è un'esperienza musicale e poetica che va oltre le semplici convenzioni dell'arte. Con la sua combinazione di liriche antiche e sonorità contemporanee, questo disco ci ricorda il potere senza tempo della musica e della poesia nel toccare le corde più profonde dell'anima umana. Certamente, come dice anche la Jencek, non è qualcosa che fa ricorso al confortevole riparo di qualche buona soluzione abitudinaria.
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