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Roedelius
Piano Piano
Materiali Sonori
di Giancarlo De Chirico
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Qualcuno di voi ricorda il nome Roedelius accostato a quelli di Dieter Moebius e di Brian Eno in occasione della pubblicazione di “After The Heat”, un disco importante uscito nel 1978.
Ma la storia musicale di Hans-Joachim Roedelius precede di molto quell’episodio e risale a quando - nei primi anni Settanta e insieme allo stesso Moebius - formò i seminali Cluster, gruppo di “kraut tock” molto importante, antesignano della “ambient music” e di tutto il movimento di musica elettronica che si sviluppò successivamente. Pianista raffinato e sensibile Roedelius pubblicò altri due album come solista rispettivamente nel 1987 e nel 1989 per la Venture Virgin per poi eclissarsi dalla scena discografica almeno fino al 1991, quando compose la maggior parte delle tracce che compaiono su questo disco. L’album viene poi intitolato “Piano Piano”, un lavoro quasi esclusivamente dedicato al pianoforte, ma che contiene anche tre tracce che prevedono il ricorso a tastiere elettroniche.
Lo stile di Roedelius è scarno ed essenziale, ma comunque capace di rincorrere linee melodiche davvero mirabili. L’ambientazione neo-classica regala al disco un andamento quieto, ma non per questo privo di momenti interessanti, riconducibili sia alla musica contemporanea che alla musica “ambient”, sullo stile di Max Richter, tanto per intenderci. L’intento musicale di Roedelius rimane unico e solo: la pace nel mondo, che a pensarci bene è anche la sola possibile “mission” di una musicalità talmente alta da liberarsi dall’idea di musica “concettuale” per arrivare ad abbracciare musica sacra e misticismo.
Da ascoltare.
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11/02/2024 -
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