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Sonic Youth
Walls Have Ears
2024
Goddess
di Fabrizio Biffi
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Nel 1986, il manager europeo dei Sonic Youth, Paul Smith, compilò e vendette quasi sottobanco questa versione bootleg di una giovane band che faceva base a New York. Il doppio LP live contiene brani dal vivo dei loro primi concerti in Inghilterra. All’epoca la band non era soddisfatta della qualità di questa pubblicazione "non ufficiale" di Smith e alla fine finì per separarsi da lui. Adesso, in seguito all’approvazione dei quattro musicisti di New York, “Walls Have Ears” è stato ripubblicato il 9 febbraio su etichetta Goofin’.
Un’occasione postuma per rivivere un ascolto selvaggio e non verniciato che ritorna all'essenza primordiale, controversa e provocatoria dei primi Sonic Youth.
La prima metà del disco presenta estratti di due spettacoli (del 30 ottovre 85 e dell’8 novembre 85) registrati con la formazione classica dei Sonic Youth: Kim Gordon – basso, voce, chitarra, Thurston Moore – chitarra, voce, basso, Lee Ranaldo – chitarra, voce, alla batteria.
Walls Have Ears è l'ultimo di una serie di pubblicazioni d'archivio che hanno rivisitato il repertorio della band in diversi momenti della loro carriera. Lo scorso autunno, i Sonic Youth hanno pubblicato Live in Brooklyn 2011, che ha catturato la loro performance quasi definitiva durante il tour negli States. A quel punto, i Sonic Youth erano già considerati un'istituzione, non solo tra i fan della musica underground, ma più in generale per il mutato mondo della musica alternativa, come si evince dai loro concerti estivi annuali a New York City. Solo pochi giorni dopo questo concerto, sarebbe stato annunciato il divorzio di Moore e Gordon.
Per lo show dell'8 novembre, la registrazione è più vicina al suono bootleg con una cruda "Blood On Brighton Beach" che trova Gordon nella sua forma più gutturale. Un'urlante frenesia post-punk per "Burning Spear" si riversa in un'altra interpretazione di "Death Valley '69" che è solo un gradino sotto la precedente.
I Sonic Youth del 1985 erano nel pieno furore della loro fase di decostruzione del suono e di redifinizione dei ruoli classici e consolidati di un periodo in cui il rock stava diventando sempre più mainstream. Il grido dei Sonic Youth, in particolare in “Daydream Nation”, era una denuncia del degrado e della desolazione culturale dell’era Reagan. Si può facilmente capire come il pubblico britannico che er in piena era thatcheriana abbia accolto a braccia aperte questo approccio politico.
Il doppio LP si conclude con le registrazioni dell'aprile 1985, quando la band aprì i concerti per Nick Cave all'Hammersmith Palais di Londra. Le trame robuste di ogni performance sobbalzano e si contorcono, sospese densamente nell'aria del locale. Lasciando quel sapore irripetibile di tensione e genialità di una band irreplicabile
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18/02/2024 -
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