Mannequin Pussy I Got Heaven  2024  Epitaph di Fabrizio Biffi

Servono delle smentite periodiche a chi sostiene che “non ci sono più i grandi dischi di una volta”. Poi sempre “de gustibus”, ma il quarto album in studio dei Mannequin Pussy oltre a raggiungere un meticoloso equilibrio tra punk infuocato e power pop inebriante, dimostra quanto ancora ci sia da dire a livello energetico e creativo nel saturo e inesauribile universo rock. “I Got Heaven” è un lavoro istintivo, accurato e passionale. Con testi intelligenti e una parte strumentale sostanziosa a sostenerlo.

È il loro primo album in studio in cinque anni, il primo con la chitarrista Maxine Steen. Il gruppo di Philadelfia combina hardcore punk e power pop, due generi che in alcune situazioni non potrebbero risultare più idiosincronici. Eppure i Mannequin Pussy lo fanno funzionare molto bene.

I Got Heaven, ancora una volta uscito su Epitaph, trova il gruppo nella sua forma più matura, anche grazie al lavoro meticoloso del produttore James Connoton e di un approccio più collaborativo alla scrittura delle canzoni.

I Mannequin Pussy si muovono senza problemi tra gli estremi, la loro capacità di passare da uno stato d’animo all'altro è impressionante: la title track del disco, "I Got Heaven" è solo un assaggio delle montagne russe che si squadernano in tutto il disco.

La spregiudicata interpretazione della cantante Marice Dabise attraversa la beatitudine indie del sommesso "Nothing Like" e l'hardcore punk a doppia voce di "OK!" OK! OK! OK!'.

I Mannequin Pussy creano un magma permanente che ha il suo centro di gravità nella voce. Ma tutto si muove in perfetta sintonia anche quando sembrano prenderci troppo la mano con eccessiva ruvidità.

Serve altro per premere play e ascoltare il disco?

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13/03/2024 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati