Un disco importante, un album di grande spessore che contiene dieci tracce che trasudano passione, impegno sociale e talento musicale. Giuliano Gabriele è un cantautore italo-francese nato a Sora, ma residente a Castelliri, in provincia di Frosinone.
Il suo nuovo album si intitola “Basta!”, un lavoro veramente ben strutturato ed intenso, tutto all’interno della musica popolare meridionale che lui approfondisce attraverso il canto, il ricorso alla zampogna e ad un tamburo a cornice. Giuliano Gabriele ha cominciato a suonare l’organetto all’età di otto anni, grazie al nonno che faceva parte dell’orchestra locale. Si è trasferito poi in Francia, a Lione, ha imparato la lingua francese e ha acquisito una nuova sensibilità musicale, grazie al contatto con i circuiti multietnici locali. Ha cominciato ad esibirsi dal vivo, prima con un suo trio acustico poi con un sestetto elettrico.
Da allora in poi è ospite fisso a raduni e festival di musica popolare e inoltre ha fondato una sua orchestra, denominata le Officine Meridionali, un collettivo di musica popolare moderna, che è composto da musicisti giovani e di talento, il cui scopo è quello di preservare il patrimonio immateriale che risiede nella lingua, nelle voci, nei canti, nelle armonie e nei suoni della tradizione. “Basta! ” è un disco che porta con sé sapori antichi, ma che risulta anche incredibilmente moderno, grazie ad un indovinato “mix” di sonorità mediterranee e di riferimenti letterali e testuali che sono decisamente contro, che sono una denuncia aspra nei confronti del potere, delle mafie, del razzismo e criticano un sistema politico e culturale decadente ed ottuso.
Dietro un album come “Basta!” c’è un grido collettivo che vuole anestetizzare tutte le paure, le frustrazioni e le negatività della vita quotidiana. Ma la passionalità estrema dell’approccio è capace di trasformarsi anche in belle canzoni come “Non Ci Credi”, “Basta!”, “In Silenzio”, “Mammasantissima”, “Sabir” e come la straordinaria “Rèveillez-Vous”, eseguita in francese, un pezzo talmente bello da far commuovere chi ascolta. Il tutto all’insegna di una “world music” solare, aperta e battagliera, che mescola folk, musica etnica e reggae con grande maestria. L’organetto, la lira calabrese. la viola, il bouzouki e la chitarra battente si fondono con il basso elettrico, la batteria, la chitarra elettrica e i sintetizzatori creando un suono inedito ed esaltante, perfettamente in linea con i contenuti delle liriche dei singoli brani.
Va segnalato il contributo fondamentale di Martin Meissonnier, un produttore francese geniale, conosciuto per le sue collaborazioni con artisti come Fela Kuti, Khaled, Alan Stivell, Robert Plant and Jimmy Page, Manu Dibango, Papa Wemba e Tony Allen. Hanno suonato con Giuliano Gabriele, all’organetto e alla voce, musicisti come Lucia Cremonesi, alla viola e alla lira calabrese, Eduardo Vessella, ai tamburi a cornice, Gianfranco De Lisi, al basso, Riccardo Bianchi, alla batteria, Carmine Scialla, al bouzouki e alla chitarra battente e Giovanni Aquino, alla chitarra elettrica e ai sintetizzatori.
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