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Francesco D'Agnolo
Francesco D’Agnolo: un piano solo può bastare
di Domenico Capitani
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Voglio partire con una parola che mi sia da bandiera: contraddizione. Che non uso a guisa di critica negativa bensì a stimolo verso un ascolto decisamente interessante e sorprendente. Non è la tecnica ne la scrittura che colpisce in primissima battuta in questo esordio in piano solo di Francesco D’Agnolo dal titolo evocativo “Chronicles of Ephemeral”. Cronache dell’effimero, a volerne fare una traduzione sterile. Ma io andrei oltre: parlare di quel che è effimero come a voler restituire peso e centralità all’esistenza vera dell’uomo fatta prima di tutto di emozioni. Nel tempo di oggi sono cose effimere davvero… almeno così ce le vogliono far passare. Non ci sta D’Agnolo. Le emozioni prima di tutto ed a questo che dedica una stesa di composizioni che danzano dentro ricami ostinati (dove regna l’ombra di Einaudi) fino a traghettarsi dentro quadri sospesi quasi apocalittici. La contraddizione dicevamo: la rinascita, la bellezza intesa come risorsa fragile, un paesaggio in contemplazione. Tutte scritture che nonostante i titoli e i messaggi che portano sembrano colme di nostalgia e di un sospiro quasi definitivo. E ad un brano come “Planare” che associo un lieve approssimarsi, ritrovo l’estasi della corsa e l’obbligo del fiato corto. Persino nella chiusa affidata a ”Chaos” - forse unico brano dentro cui la ricerca si compone anche di sovraincisioni - affiora un ordine luminoso. Avrei potuto aspettarmi una delle ennesimo sfide al suono e alla trasgressione e invece ho scoperto la potenza di tantissima semplicità che in fondo non cerca la musica in se (e sembra un azzardo visto che parliamo di un disco), ma lavoro per comunicare con la parte intima dell’umanità. In effetti, lo sento colmo di spiritualità, come ad esser denso di sentieri onirici e di messaggi che ognuno fa suo attraverso una lettura personale e istintiva. Ho avuto difficoltà nel rintracciare la personalità propria di D’Agnolo. Non mi resta che intendere questo lavoro come un mondo di codifiche emozionali, strumenti che posso usare per conoscermi ed osservarmi più da vicino. Il mondo delle cose effimere risulta ben altro alla fin della fiera.
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16/04/2024 -
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