Nuovo album per Francesco Del Prete, musicista di pregio, laureato in violino classico e in musica jazz, ben conosciuto per essere stato membro di Arakne Mediterranea, Nidi d’Arac, Manigold e dell’Ensemble La Notte della Taranta.
Il disco si intitola “Divertissement” e ci offre all’ascolto undici composizioni originali, solo strumentali, che mescolano tutta una serie di generi musicali diversi fra loro, ma sempre all’insegna della musica qualità e della leggerezza. Francesco Del Prete sfrutta al massimo le potenzialità e le risorse del suo violino a 5 corde e trae ispirazione praticamente da ogni forma d’arte, dalla letteratura alla danza, dalla pittura al fumetto.
Brani come “A Perdifiato”, “Di Lei”, “Allure”, “Brigitte”, “La Regina Disadorna” e la fantastica “Donkey Shot” (Il Colpo dell’Asino, citazione dal Don Chisciotte de La Mancha) presentano una rilettura molto personale della musica swing, del rock progressivo, del jazz, della musica classica e delle sonorità balcaniche, eseguita con un afflato pop che ne permette una fruizione libera e disinvolta.
Risiede proprio in questo il segreto di “Divertissement” che nella musica classica indica generalmente un brano strumentale che scorre leggero e - al tempo stesso - si riferisce al concetto di divertimento, inteso come deviazione in una direzione opposta. Album che risulta fresco attuale, ma che è anche carico di nostalgia, grazie a citazioni di temi musicali legati al passato. Si tratta quindi di un percorso trasversale, intrapreso con sincerità e coerenza, che mette in luce non soltanto il talento raffinato, ma anche la sfera poetica, la dimensione più intima dell’uomo e del musicista. Francesco Del Prete - alle prese con violini acustici ed elettrici, pianoforte e viola - è stato accompagnato in sala di registrazione da “special guest” come Alessandro Dell’Anna, alla tromba, Emanuele Coluccia, al pianoforte e al sax soprano, Filippo Bubbico, ai sintetizzatori, Joao Silva, al violino, Anna Carla Del Prete, al violoncello e da Francesca Occhineri, suo l’intervento vocale su “Coeur Manouche”.
Un bel disco per davvero, registrato e missato da Marco D’Agostinis, un ingegnere del suono di grande esperienza.
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