Terzo album per Piernicola Pedicini, uomo del Sud, intellettuale campano, musicista e politico da sempre impegnato nella lotta per il riscatto sociale della sua terra e della gente che la abita.
Il disco si intitola “Radio Sud Globale” ed è un’opera assolutamente ben realizzata e godibile, a dimostrazione del fatto che si può fare una musica schierata e ribelle senza per questo essere monocordi o noiosi. Se i due album precedenti, intitolati “Musiche Meridionali” e “Terre del Sud”, indagavano le radici della musica popolare e dei dialetti ai fini della riscoperta di una memoria condivisa, il nuovo disco invece è più trasversale, guarda lontano, ben oltre i confini locali. L’album supera con disinvoltura le restrizioni imposte da un genere musicale, è un lavoro “globale” (come suggerisce il titolo) e riflette pienamente l’animo aperto e lungimirante di un’artista raffinato e sensibile.
La musica è sempre stata per Piernicola Pedicini un veicolo di comunicazione quanto mai diretto, una forma espressiva vissuta accanto all’impegno politico come parlamentare europeo e come segretario del Movimento per l’Equità dei Territori. I testi delle canzoni sono eseguiti in lingue diverse, dal dialetto sardo all’inglese, dal napoletano al francese, dal lucano allo spagnolo e tutto avviene all’insegna di un sincretismo istantaneo che mette insieme pensieri e parole, musica e poesia. Il disco racconta in storie di migrazioni, di spopolamento, di nuovo colonialismo e sostiene apertamente qualsiasi anelito di libertà.
L’album contiene anche un forte appello alla pace nel Mondo e alla comprensione reciproca, anche se proprio adesso sembra tutto più difficile. Ci sono piaciuti molto brani come “The Crown”, che vede la partecipazione del noto trombettista Luca Aquino (anche lui di Benevento come Piernicola), come “Fly Away”, o “Il Vento, o ancora “Famme Restà” “La Libertè”, “Parfois La Vie” e “I’m Waiting For My Love”. Sonorità latine si mescolano alla musica mediterranea, il reggae si fonde con la “world music” con la Brigata Frà Diavolo (il gruppo di Pedicini) sempre pronta a ricucire il tutto. Un disco potente che ha la struttura di un mosaico radiofonico che apre spazi diversi sul Mondo, per dare voce a tutti, a quanti soffrono, a chi neanche sa parlare.
Da segnalare come Piernicola Pedicini faccia ricorso all’uso di una chitarra battente, uno strumento antico che un liutaio ha messo a punto per lui. Album che vi sorprenderà grazie al suo lirismo espressivo, alla sua gioia e alla sua semplicità nell’impatto.
Da ascoltare.
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