Esce venerdì 12 luglio 2024 (BMG) L.A. Times, il decimo album in studio dei TRAVIS, un lavoro che contiene dieci pezzi, alcuni dei quali eseguiti live proprio in questi giorni in apertura dei concerti nordeuropei dei The Killers.
“L.A. Times” è un prodotto musicale rimarchevole sotto vari aspetti, non ultimo la duplice riflessione sulle esperienze personali dei componenti della band e sulla vita in una grande città, con un focus particolare sulla precarietà, un tema particolarmente caro a Fran (Francis) Healy, cantante e leader del gruppo, oltre che paroliere, residente a Los Angeles, il tutto arricchito dalle suggestive immagini di Stefan Ruiz, fotografo di fama mondiale. Da notare che tre dei pezzi dell’album erano già usciti precedentemente come singoli: “Bus”, “Raze The Bar”, “Gaslight”.
È veramente difficile classificare la musica dei TRAVIS, oscillante fra l’Alternative Rock e il Britpop, transitando per una sorta di Soft Rock, anche se si può dire che in questo lavoro sicuramente sono predominanti le melodie e le parole piuttosto che gli arrangiamenti, peraltro tecnicamente ineccepibili.
L’album apre con “Bus”, una ballade fresca ma leggermente triste, con sonorità che, tanto per rimanere in zona Los Angeles, ricordano molto gli Eagles e in particolare “Hotel California”. In ambedue i pezzi si ritrova inoltre il tema del vento: nel caso dei TRAVIS con le parole “Waiting on a gust of wind to blow us away, away to better days...” che quasi riflettono il “On a dark desert highway, cool wind in my hair...” degli Eagles. L’impressione dell’ascoltatore è di essere realmente, insieme ai TRAVIS, su un autobus che si sta muovendo per Los Angeles.
Si prosegue con “Raze The Bar”, con un ritmo dolce, leggermente appoggiato, con suoni di sottofondo che inducono alla riflessione e dove il ritornello “We are, we are who we are, who we are...” ha un sapore vagamente fatalista. Il pezzo narra la storia della chiusura del "Black & White Bar" e racconta l’ultima notte immaginaria in questo bar del Greenwich Village, beneficiando dell’apporto, come voci aggiuntive, di Chris Martin dei Coldplay e Brandon Flowers dei The Killers.
Entrata soffusa per “Live It All Again”, con il controcanto che crea una sorta di eco sul sottofondo di chitarra acustica e pianoforte, per poi arrivare al quarto pezzo, già uscito come singolo, “Gaslight”, con un accompagnamento continuo di pianoforte che per la ritmica ricorda alcuni pezzi di Amy Winehouse.
“Alive” è anch’esso in stile californiano, con l’entrata della chitarra acustica e i suoni di sottofondo; particolari le parole “... we are alive, we are alive and thank God there was an angel, not a devil by your side, we are alive we are alive and as long as we are breathing we can keep this dream alive…”, che creano una narrazione sognante con una geniale risalita del basso al ritornello “We are alive...”.
“Home” è probabilmente il pezzo più allegro, una sorta di controcanto rispetto agli altri dell’album, un modo diverso di vedere le cose. Si passa poi a “I Hope That You Spontaneously Combust”, dal titolo veramente irriverente e quindi a “Naked In New York City”, il pezzo più lungo dell’intero album, quindi “The River” che è il pezzo più corto dell’intero lavoro, dalle sonorità molto country.
Si chiude quindi con la title track, “LA Times”, che attira l’attenzione dell’ascoltatore grazie al suono iniziale di elicottero che poi si ripropone successivamente dopo aver ceduto il passo alla musica, quasi a manifestare un’impossibile separazione del fattore musicale dai suoni che accompagnano la vita di tutti i giorni.
L’album “L.A. Times” è un lavoro fortemente marcato dall’esperienza personale di Fran Healy, che risiede a Los Angeles e ha uno studio personale ai margini di Skid Row, si può dire che probabilmente è l’album più personale dai tempi di “The Man Who”.
D’altra parte la formazione scozzese è rimasta pressoché invariata fin dall’inizio, a testimonianza di una solidità di un gruppo che continua a produrre album che sono di alto livello artistico oltre che tecnico, a prescindere dai singoli e personali apporti.
Grazie alla musica dei TRAVIS l’ascoltatore percepisce la città di Los Angeles nella propria estrema differenziazione, una sorta di collegamento con il resto del mondo e con le contrastanti realtà dei vari luoghi della Terra, contemporaneamente apprezzando il potere unificante della musica. Da ascoltare e riascoltare.
TRACKLIST Bus Raze The Bar Live It All Again Gaslight Alive Home I Hope That You Spontaneously Combust Naked In New York City The River LA Times
LINE UP Fran (Francis) Healy voce, chitarra, accompagnamento, Dougie Payne basso, backing vocals, Andy Dunlop chitarra solista, banjo, backing vocals, Neil Primrose (batteria, percussioni) Voci aggiuntive in “Raze The Bar”: Chris Martin (Coldplay), Brandon Flowers (The Killers)
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