The Jesus Lizard Rack  2024 di Ida Stamile

Dopo 26 anni tornano i Jesus Lizard e lo fanno sempre alla loro maniera, selvaggia e folle, conservando il loro stile inconfondibile, la loro firma granitica, già a partire dalla tradizionale scelta del titolo di quattro lettere, "Rack". Il disco, uscito per la Ipecac, si spinge così sulle linee storiche della band, tra noise e post - hardcore, math, punk e alt - rock sbilenco, tra riff che tagliano il suono stesso e un sound tirato nella magia sovversiva della dissonanza.

La voce di David Yow ringhia sulle note, storta e arrabbiata, mentre la chitarra di Duane Denison imbastisce le sue melodie sghembe su una struttura ritmica rocciosa, tra le linee di basso di David Wm. Sims e i saliscendi lavici della batteria Mac McNeilly.

Rack si muove così tra violenza e distorsione a partire dal groove assassino di “Hide & Seek”, per cedere il passo al ritmo marziale e sinistro di !Armistice Day”. “Grind “si muove energica, mentre “What If?” scaglia lame notturne tra il post rock e il post hardcore. Segue la violenza alt-rock di “Lord Godiva”. “Alexis Feels Sick” è un loop circolare e straniante di note, che cede il passo alle incendiarie “Falling Down”, “Dunning Kruger”, “Moto (R)” e “Is That Your Hand?”. Chiude la stravagante e cangiante “Swam The Dog”.

Rack suona in definitiva ipnotico e tagliente, malato e sconvolgente, come i capolavori Goat e Liar, senza dimenticare ovviamente l'influenza, l'impatto e la potenza dei secondi. È furia incontrollata, caos primordiale che spinge sull'incanto del passato senza anacronismo e nostalgia. Noise generazionale targato Anni Novanta da ascoltare ad altissimo volume.

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09/10/2024 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati