BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Pink Floyd
The Piper At The Gates Of Dawn (2007 3cd remaster)
1967
EMI
di Andrea Belcastro
|
Se 40 anni fa eravate in un locale fumoso, stesi a terra con gli occhi accecati da luci colorate. Se in quel posto note arabesche di tastiere si fondevano fin a diventare un tutt’uno con il suono tagliente di una Fender Telecaster nera. Se il vostro cuore si fermava per almeno dieci minuti a brano e l’universo sembrava racchiuso in pochi metri tra verdi acque sotterranee. Allora è probabile che voi vi trovavate in quel di Londra nel locale più IN tra i freaks: il leggendario UFO Club, e che di fronte ai vostri increduli occhi stessero suonando coloro che avrebbero cambiato la storia del Rock come pochi altri. I Pink Floyd, quelli di Syd Barrett.
Da quella estate dell’amore (The Piper At The Gates Of Dawn uscì il 5 Agosto del 1967) in poi la storia di quella band prese una piega che in molti non si sarebbe immaginati, a partire dallo stesso leader della band. Un Syd Barrett tanto bambinesco ed ingenuo nella vita e nella composizioni di brani fiabeschi (e non può non venire in mente il meraviglioso racconto acustico di tolkieniana memoria “The Gnome”) mistico-spirituali (la “Chapter 24” il cui testo è pescato direttamente dal relativo capitolo dell’I Ching) e ultra-visionari, quanto nell’affrontare una vita fattasi all’improvviso complessa e forse non troppo felice per chi voleva vivere di musica nella sua accezione più artistica. Tra cattive amicizie e caffè corretti ogni mattina da dosi massicce di LSD, il talentuoso ragazzo di Cambridge finì per allontanarsi sempre di più dal mondo reale inghiottito nei suoi stessi incubi. Pubblicò altri due album grazie all’aiuto dei suoi vecchi compagni (e dell’amico e maestro chitarrista d’infanzia, che ne prese anche il posto all’interno della band, David Gilmour) e dei Soft Machine, due capolavori di puro songwriting. Maturi ma decisamente sofferti e non più spensierati. E poi da lì scivolando alla deriva del mondo, per lunghi anni fino al decesso per diabete il 7 luglio 2006.
A 40 anni di distanza Gilmour, Waters, Wright e Mason hanno dato ordine al fedele tecnico del suono James Guthrie di rimettere mano ai nastri originali per poter consegnare ai negozi ed ai fan di mezzo mondo una nuova scintillante versione del capolavoro barrettiano. La confezione più curata ed interessante è quella a 3 cd (ne è disponibile anche una con solo due dischi): che contiene l’album sia in versione mono, curata all’epoca direttamente da Barrett e che permette di risentire questo capolavoro immortale sotto nuova veste sonora e di cogliere tanti piccoli particolari strumentali ed effettistici (in particolar modo nelle complesse, stupende ed articolate “Astronomy Domine”, “Mathilda Mother” e nella lunga e controversa improvvisazione di “Interstellar Overdrive”) ma anche quella stereo senza particolari differenze, se non per il volume generale più alto, rispetto alle vecchie edizioni su cd. Ma il fiore all’occhiello di questa edizione, soprattutto per chi vuole spendere un po’ di più per la versione deluxe, è il terzo cd bonus che contiene tutti i singoli (comprensivi di lato A e B) dell’epoca barrettiana. E stiamo parlando di canzoni del calibro di “Arnold Layne” e “See Emily Play” (per non dire poi della sognante, delicata ed elegante “Paintbox” a firma di un sempre troppo, soprattutto nell’album in esame, sottovalutato Richard Wright), gioielli che oggigiorno non ci si sognerebbe più di lasciare fuori da un qualsiasi disco e che se fossero state inserite all’epoca nella tracklist del Piper, probabilmente lo avrebbero reso l’album più bello di tutti i tempi. Ma le sorprese di questo bonus sono solo iniziate, quando si scoprono le versioni alternative di “Mathilda Mother” ed “Interstellar Overdrive”, che forse da sole basterebbero a giustificare l’acquisto di una riedizione molto curata e degna del capolavoro che rappresenta.
|
08/10/2007 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|