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Katia Labèque
Shape Of My Heart
2009
KLM Recordings
di Claudio Biffi
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Katia Labèque è una pianista tra le più acclamate nel panorama dei musicisti classici contemporanei, e come tutti gli artisti “veri” ha dalla sua parte le brillanti esibizioni dal vivo in giro per il mondo. Ha tra gli ammiratori personaggi dell’establishment musicale che vanno da Madonna, che la indica come uno dei suoi 'pianisti preferiti', a Miles Davis, che le ha dedicato due canzoni nel suo album del 1985 "You're Under Arrest" ("Katia Prelude" e "Katia"). La specificità della sua carriera è nell’aver formato un duo classico con la sorella Marielle con cui ha fondato un etichetta discografica, la KLM che si prodiga anche nel produrre lavori di altri artisti che si cimentano nel pianoforte a due. C’è da dire che Katia Labèque coltiva un particolare interesse per la musica jazz e importanti sono stati gli incontri con François Jeanneau e la Big Band “Pandemonium” e con John McLaughlin con il quale si è esibita in tournée in tutto il mondo e ha realizzato numerose incisioni discografiche. Con "Shape of My Heart", Katia compie un operazione che è lecito definire di “crossover”, un album che riunisce una selezione di collaborazioni con amici musicisti proprio nell’ambito jazzistico, insieme a nuove registrazioni con musica di Satie, Chopin e Radiohead. L'album si apre con le composizioni di Sting, "Moon Over Bourbon Street" dall’album “The Dream Of The Blue Turtles” (1985) e "Shape Of My Heart" da “Ten Summoner’s Tales” (1993), in cui la voce roca del cantante accompagna le melodie che le sapienti mani della pianista indirizzano verso una riedizione decisamente di stampo classico dei due brani. Pezzo forte della sequenza è la “conversazione” a quattro mani con i tre pianisti jazz che accompagnano Katia nell’esecuzione di “My Funny Valentine” (con Herbie Hancock) dall’incedere nostalgico che sfocia in un boogie; “We Will Meet Again” (con Chick Corea) calzante tributo al compositore Bill Evans e alla sue limpide melodie e “Besame Mucho” (con Gonzalo Rubalcaba) forse la versione più pop dell’intero album. Accanto ai duetti troviamo la versione di ”Exit Music” dei Radiohead già eseguita nel cd “Unspoken”, ”Gnossienne No. 3” presente nell’album dedicato a Erik Satie dove si esibisce a due con la sorellaMarielle, ”Purple Diamond” scritta dal chitarrista e produttore David Chalmin e ”Notes To The Future” contenuta in “Across The Universe Of Languages” una sorta di tributo alla musica dei Beatles riproposta anche nel brano qui presente ”Because” dei prolifici Lennon/McCartney e per finire una chicca tratta dall’opera di Bernard Herrmann's ”Wuthering Heights” l’interludio orchestrale nell’Atto IV° ”Meditation”. Alla fine ci rimane un retrogusto di già sentito anche se è indubbia la capacità della Labèque di valorizzare qualsiasi cosa le sue virtuose mani possano sfiorare sui tasti di un pianoforte.
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09/12/2009 -
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