I Them Crooked Vultures sono un po’ il Picasso della musica: dando l’impressione di essere un composto eterogeneo di pezzi a sè stanti, ci si trova invece dinanzi ad un concetto uniforme e, se non brillante, per lo meno luminoso. La band nasce in California nel 2009; la line-up comprende Dave Grohl (Nirvana), Josh Homme (QOTSA) e John Paul Jones (Led Zeppelin), tre “avvoltoi” che si cibano dei generi musicali nei quali hanno preso vita, che li hanno ammaestrati a combattere contro la commercializzazione pura e semplice della musica. Di formazioni completamente diverse, questi tre guru della musica, nel loro primo lavoro (che porta il medesimo nome della band), hanno dato libero sfogo al loro estro creativo mettendoci ciò che di buono hanno imparato durante le loro carriere, dando sfoggio di riff di chitarra che non si risparmiano mai, batteria che fa “tremare i muri”, voci mai invadenti ma sempre presenti, quasi subdolamente, proprio come un avvoltoio che sorvola la propria preda. L’influsso dei Led Zeppelin è forte (No One Loves Me & Neither Do I non ricorda forse The Ocean?), quello dei Queens Of The Stone Age lo è ancora di più, ma quello che rende papabile il trio come fenomeno live del 2010 è la voglia di scoprire, reinventare, e sperimentare con gli strumenti, a cui si unisce la capacità di interpretare ciò che suonano trasformandosi in “animali da palcoscenico”. Divagando dall’hard rock (Gunman) al grunge (Interlude With Ludes), stupiscono per la versatilità, per le citazioni musicali (Caligulove è un probabile tributo ad Arms Of Cicero dei Sex Gang Children per quel suo rievocare icone bizantine e antica Roma?), ma soprattutto per la voglia di scuotere; sono chitarre elettriche che vanno in guerra, marce di soldati spartani, moderne battaglie combattute nel Grand Canyon che lasciano dietro di sé gloria e adrenalina.
Non sono glam, non sono punk, non sono pop: sono gli ultimi condottieri di una battaglia tra melodie dove non ci sono vinti ma solo vincitori; un lavoro che risulta un Frank Miller che si fa note, un gladiatore che combatte a suon di vibrato, uno Spartaco che impugna una chitarra. Poca novità (bisogna ammetterlo) ma molta carica elettrica; ascoltando i Them Crooked Vultures, “preparatevi alla gloria”, anche se parziale.
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