Con i Girls, la distanza che separa la giovinezza dei sogni dalla realtà è pari solo allo spessore una polaroid.
Questo duo americano nasce nel 2009 a San Francisco e sforna, come primo lavoro, "Album", un floreale tributo agli Anni Sessanta rivisti con gli occhi degli indie – guys più sfegatati, che giocano a fare i sessantottini con una reflex in una mano e una sigaretta nell’altra.
L’opener Lust For Life è il pezzo che meglio rende l’idea di quanto originali e nostalgici siano questi Girls, che ridono, cantano, sognano Jane Birkin, vivono di sogni e film francesi, tutto con il sottofondo di una giocherellona e infantile diamonica suonata con un buffo cappello in testa. Laura introduce una nuova dimensione, quella degli Anni Sessanta di Dirty Dancing, delle brave ragazze e delle loro famiglie in vacanza; ma la tranquillità è difficile da mantenere a lungo quando si ha tutta la vita davanti, ed ecco allora questi scanzonati musicisti lanciarsi in riff e sonorità velatamente calypso per God Damned, dove sono le Bahamas a far visita a San Francisco, dove le palme si susseguono su lunghe e accaldate strade sulle quali l’asfalto bolle e il sangue ancora di più.
Rockabilly (Big Bad Mean Motherfucker), shoegaze alla Slowdive misto a sonorità alla Costello, fanno il girotondo con i My Bloody Valentine e le loro presenze aleggianti e vaporose che trascinano in atmosfere drogate e smaltate, fluo, frenetiche, metropolitane ma al tempo stesso agrumate e lo-fi.
Tante influenze, parecchia sostanza, fanno di Album un esordio col botto grazie alla capacità che ha avuto di dare una forma ad allucinazione e sogno, al suo impiegare centrini della nonna per ornare le scrivanie di questi giovani ed esordienti musicisti, il tutto prendendo in prestito le sonorità più eteree delle band surf-rock, il ritmo r’n’r degli anni ’50 e il divertimento di un circo onirico fatto di colori e disordine.
È la nostalgia che si fa canaglia, che fa spuntare una lacrima e strappa un sorriso che ci fa rimpiangere il non poter fermare il tempo in una sbiadita fotografia. Questi Girls sono bravi, ma, soprattutto, vivi.
|