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Riverside
Acoustic Session
2019
Inside Out Music
di
Riccardo Rossi
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Uscito contemporaneamente alla nuova edizione di “Wasteland” lo scorso 28 novembre, questo Ep si presenta sia in versione digitale stand-alone che in un nuovo e splendido pacchetto comprendente anche l’album originale edito nel settembre del 2018, con l’aggiunta di un dvd dove risiede la versione in hi-res stereo, il Surround Mix e tre videoclip.
Wasteland era stato all’epoca l’insperato ritorno dopo la tragica perdita del chitarrista Piotr Grudziński nel 2016, avvenuta a causa di un improvviso arresto cardiaco. Dopo di allora la band polacca aveva cancellato le rimanenti date del tour e si era presa una lunga pausa dai live non scevra comunque di un’uscita importante come il doppio Lp “Eye of the Soundscape” , già in programma prima della scomparsa di Grudziński e composto, in prevalenza, di b-side degli album precedenti con l’aggiunta di una manciata di inediti strumentali.
“Acoustic Session - EP” riprende dunque le fila di una discografia oramai ricchissima, scevra di tecnicismi ed infusa di quella poetica che volge la guancia sia al romanticismo che alla malinconia propria di brani già in partenza efficaci, ma che ora, senza l’ausilio di batteria e chitarra elettrica, svelano nuove ed inedite sfaccettature. Basti ascoltare Vale of Tears, che sostituisce l’originale batteria in primo piano con le pennate della chitarra acustica di Mariusz Duda ed il delicato tappeto di note del pianoforte di Michał Łapaj.
Oppure la bellissima 02 Panic Room da “Rapid Eye Movement” , che qui diviene ancor più struggente grazie al focus sulla carismatica voce di Duda, lasciando l’ascoltatore senza fiato e libero di immaginare.
Si avverte in generale la sensazione che in questa veste le canzoni guadagnino quella spontaneità e quella forza proprie di un contesto più intimo ed improvvisato, come si fosse in riva la mare, con la sabbia a scivolare granulosa tra le dita dei piedi, e l’orizzonte, a colorarsi di un crepuscolo di fine estate.
In chiusura l’Ep vede Wasteland – Live Intro, la traccia più lunga di questo piccolo gioiello, nove minuti in cui il violino presente originariamente in Lament viene ripreso e frammentato, per poi essere infine lasciato in balia di un mondo che ha perso ogni speranza, ma che continua a resistere. Ed in tutto questo una persona, che si sente camminare e tossire mentre vaga sulla superficie di una terra ignota devastata dall’ignoranza dell’uomo, sotto di un cielo che possiamo immaginare come coperto da una notte eterna.
In attesa di vedere dove li porterà il futuro (è notizia di questi giorni l’entrata in pianta stabile nel gruppo di Maciej Meller, chitarrista finora relegato all’ambito live negli show dopo la scomparsa di Piotr), i Riverside confermano ancora una volta la forza ammaliatrice di un connubio di musicisti unici nel panorama artistico odierno.
Articolo del
04/02/2020 -
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