Dopo il recente singolo ’Dog's Life’, i Plantoid hanno pubblicato il loro album di debutto ”Terrapath”, uscito il 2 febbraio tramite Bella Union e per accompagnare l'annuncio la band ha condiviso il video del nuovo singolo ’Pressure’. Commentando il brano, la cantante dei Plantoid Chloe Spence dice: “Pressure è una melodia che sembra una pentola a pressione in costante ribollimento senza sfogo dove la voce si alza insieme al suono aspro delle chitarre mentre la traccia continua a riflettere l'ansia e lo stress che si provano al suo interno. La canzone rappresenta sentimenti che si possono soffrire come ansia e depressione e come le attività quotidiane o le pressioni sociali possono farci sentire come se stessimo affondando e non andando da nessuna parte”.
La copertina dell'album di debutto dei Plantoid, un opera tra jazz e prog-rock, rappresenta un paesaggio desolato e nebbioso, un'enorme struttura per metà vegetale e per metà macchina che ricorda un'astronave che incombe sopra figure avvolte nell'ombra. È strano e inquietante, ma accende anche un sentimento di meraviglia e nostalgia, come aprire il tuo romanzo di fantascienza preferito da bambino. Ricorda le opere d'arte rock degli anni '70, dove scene fantasy elaborate ti guardano da polverose copertine di vinile, eppure è stato creato con il software AI. In breve, è l’immagine perfetta per una band che è in grado di sposare sia il vecchio che il nuovo in un modo fresco ed emozionante. "A volte, quando ascoltiamo il disco nella sua interezza, è come se stessimo entrando nell'universo che abbiamo creato", dice Chloe. "I suoni, la grafica e dove vanno le nostre menti mentre ascoltiamo l'album ci portano su questo pianeta alieno che nessun essere umano ha raggiunto."
Musicalmente, il calderone di Plantoid sfrutta più sottogeneri contemporaneamente per preparare una sorta di zuppa musicale primordiale, le cui molecole sono costruite tanto dal rock progressivo quanto dal jazz, dalla fusion, dal folk e persino un po' di hard rock degli anni '70. La band nasce da un'idea di Chloe e Tom Coyne, che si incontrarono mentre seguivano corsi di musica al Lincoln College da adolescenti. Rapidamente uniti dalla passione per il rock psichedelico eclettico e dal songwriting estremamente carico di emozioni, formarono la band Mangö e iniziarono a esibirsi in giro per la città con il batterista Louis Bradshaw, di cui Tom era amico dai tempi del liceo. Dopo essersi fatti un nome a livello locale, i tre si trasferirono a Brighton e reclutarono il bassista Bernardo Larisch. Ora composta da quattro elementi e ribattezzata Plantoid, la band era pronta a scavare ancora più a fondo nelle influenze condivise, che vanno da Miles Davis a Todd Rundgren, a Jeff Buckley, fino ai piatti sperimentali più acuti che danno ai Plantoid il loro rasoio. -bordo tagliente.
I Plantoid sono una di quelle band che superano la somma delle loro parti, con ogni membro che porta un sapore unico che esalta il loro suono dieci volte. Tom ha suonato la chitarra praticamente per tutta la sua vita, e il suo stile, che oscilla dal lussureggiante fingerpicking ai riff rock carichi di riverbero, si colloca molto comodamente sulla batteria infusa di jazz di Louis e sulle intricate linee di basso di Bernardo. La band, tuttavia, trova il suo asso nella manica in Chloe: oltre ad essere la principale paroliera dei Plantoid, la sua voce a volte sia angelica che aliena, spinge ogni canzone di “Terrapath” a nuovi livelli. ’Dog's Life’, il primo singolo estratto dall'album è un viaggio sonoro che passa da una beatae euforia a toni sorprendentemente pesanti. “Dog’s Life rappresenta molto di ciò che facciamo in ogni traccia”, afferma Tom. "un insieme che va da questa pesantezza psicotica, alla bellezza della voce di Chloe, alla vivacità jazz." Il nuovo singolo ’Pressure’ mostra l’impegno totale dei Plantoid verso quel tipo di rock più pesante che ha dato vita al loro sound quando si incontrarono a scuola. È una canzone audace, che è già diventata una delle preferite dai fan negli spettacoli dal vivo. "L'abbiamo suonato molto dal vivo e ha sempre avuto una grande reazione", dice Tom.
La chiusura di “Terrapath”, la spettrale ’Softly Speaking’, è più debitrice all’atmosfera del pop da camera rispetto al solito prog della band, e funge da detergente per l’anima per gli elementi più forti dell’album, ma questo non vuol dire che passa in secondo piano: in contrasto con il titolo della canzone, la voce di Chloe racchiude una carica emotiva, alternando un'armonia misurata a un lamento gutturale. L’emozione, sia attraverso la musica, i testi o le performance, è una parte importante dell’impeto creativo dei Plantoid. Attraverso tutti gli assoli folli, le linee di basso elastiche, l’ acrobazia vocale di Chloe e i ritmi di batteria supermassicci, Terrapath è una storia sulla ricerca di te stesso attraverso la musica che ami. "In un certo senso molte delle canzoni di questo album parlano di tutto ciò che tutti noi abbiamo rappresentato nella vita a questo punto, dal punto di vista dei testi e della musica", dice Louis. “L’album segna una nuova direzione e un omaggio a noi stessi del passato.”
TRACKLIST: 1. Is That You? 2. Pressure 3. Modulator 4. It’s Not Real 5. Dog’s Life 6. Only When I’m Thinking 7. Wander / Wonder 8. Insomniac (Don’t Worry) 9. G.Y. Drift 10. Softly Speaking
Articolo del
19/02/2024 -
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