40 anni dopo il loro primo singolo, The Jesus and Mary Chain annunciano il loro ritorno con ”Glasgow Eyes”, il disco in arrivo il 22 marzo su etichetta Fuzz Club - Cooking Vinyl. I due fratelli Jim e William Reid festeggeranno ulteriormente il loro 40esimo anno di attività nel 2024 con un'autobiografia (pubblicata da Orion/White Rabbit) ed un importante tour nel Regno Unito ed in Europa, che li porterà anche in Italia per un atteso appuntamento il 17 aprile a Milano, Alcatraz.
“Glasgow Eyes” è stato registrato presso lo studio dei Mogwai, Castle of Doom, a Glasgow, dove Jim e William si sono già trovati per il precedente album, “Damage and Joy” (2017), diventato il loro album più alto nelle classifiche degli ultimi vent'anni. Ciò che è emerso è un disco che vede uno dei gruppi più influenti del Regno Unito abbracciare un secondo capitolo produttivo, dove il loro vortice da melodie e caos ora suonano in un formato più udibile, ammorbidito dal loro amore per Suicide e Kraftwerk e da un nuovo apprezzamento verso il jazz. "Ci piaceva molto l'idea di un titolo che suggerisse che stavamo tornando a casa, dove tutto è iniziato" dice Jim. "William aveva una copertina che mostrava una faccia con gli occhi stralunati. Questo sembrava suggerire il titolo dell'album. Non aspettatevi che i Mary Chain diventino jazz" sottolinea poi. "La gente dovrebbe aspettarsi un disco dei Jesus and Mary Chain e questo è certamente ciò che è Glasgow Eyes. Il nostro approccio creativo è come quello del 1984, basta venire in studio e vedere cosa succede. Siamo entrati con molte canzoni ed abbiamo lasciato che facessero il loro corso. Non ci sono regole, è una sorta di telepatia, siamo quegli strani gemelli che finiscono le frasi a vicenda".
Sebbene il processo di registrazione sia rimasto sostanzialmente lo stesso, alcune cose sono decisamente cambiate nel corso degli anni. Le sessioni precedenti, per stessa ammissione di Jim, si sono spesso rivelate un'esperienza 'dolorosa' a causa dei famigerati attriti tra i fratelli. "Abbiamo imparato come affrontare l'antagonismo. Voglio dire, negli anni '90 la situazione è andata completamente fuori controllo. Abbiamo imparato molto da questo" afferma Jim. "Ora so che si sono alcune linee tracciate, sono difficili da vedere ma ci sono. Negli anni '90 non le vedevo perché ero così ubriaco, e lo era anche lui, ma ora so che se dico questo o faccio questo, avrà una reazione, quindi è meglio farlo in un modo differente. Cerchiamo solo di portare a termine il lavoro senza fotterci a vicenda".
Oltre agli attriti tra i due fratelli, uno dei motivi per cui la band, quando si riunì nel 2007, non andò lontano, era il pensiero di sentirsi ridicoli, vecchi che rimangono ancorati ai tempi d'oro, alla loro gioventù. "Ma poi i Pixies erano in tournée per il mondo cantando 'Head On' e ho pensato 'fanculo, lo stanno facendo, perché noi non possiamo? Si, eravamo giovani quando abbiamo realizzato quei dischi, ma penso che l'album che stiamo per pubblicare sia buono come tutti gli altri nostri lavori, e non si tratta di avere 22 anni: siamo dove siamo adesso" prosegue Jim. "Lo farò finchè non mi sembrerà sbagliato. Quando ero giovane guardavo gli Stones e pensavo 'per l'amor del cielo, stanno ancora arrancando in tutto il mondo'. Non sarò mai io...' e infatti eccomi qui. Ma la musica è ciò che mi interessa, non riesco ad immaginare di fare qualcos'altro". E' difficile definire il momento esatto in cui è nata la band, ma per Jim il 'desiderio' si è cristallizzato una notte del giugno 1984: "penso sempre che sia stato il giorno in cui abbiamo suonato il nostro primo spettacolo, perché fino ad allora tutta l'idea era un pò astratta, non sembrava reale. Quando suonammo a Londra, c'erano solo sei persone a guardare, ma ricordo di aver pensato: Questo è tutto. E' nata la band".
Dal momento in cui i Reid hanno premuto per la prima volta il pulsante di registrazione nel loro Portastudio nei primi anni '80, la musica intensa, a volte brutale e spesso cupamente romantica che hanno realizzato è sempre sembrata come se passato, presente e futuro si fossero scontrati, fondendosi in qualcosa di sorprendente. 'Glasgow Eyes' potrebbe segnare una pietra miliare, ma i Mary Chain guardano sempre avanti. Per quanto riguarda ciò che i fan possono aspettarsi dalla nuova uscita, "speriamo che la gente si aspetti un disco dei Jesus and Mary Chain" afferma Jim, "e questo è certamente quello che è".
Una carriera segnata da una musica intensa, a tratti oscura, ma al tempo stesso romantica, nella quale il passato, presente e futuro hanno sempre trovato grande affermazione. La loro musica è un contenitore in cui il tempo si fonde in un'alchimia sorprendente, lasciando sempre grande spazio alla sperimentazione.
Articolo del
06/03/2024 -
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