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Ultime storiche repliche del "The Rocky Horror Picture Show", da domani a Milano
di
Fabrizio Biffi
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Dopo 10 anni di tour europeo con oltre 2000 spettacoli dalla Scandinavia al Mediterraneo, “The Rocky Horror Show” terminerà le sue repliche alla fine del 2005 poiché il suo ideatore, Richard O'Brien, ha deciso di ritirarne i diritti nonostante massicce proteste da parte dei fan di tutto il mondo. L’ultima occasione di vedere in Italia lo spettacolo cult per eccellenza sarà al Teatro Ciak di Milano dal 3 novembre 2005.
I protagonisti di questa avventura ai confini della fantascienza sono due giovani fidanzati dell'America "bene" degli anni Settanta, Brad Majors e Janet Weiss. I due decidono quindi di dare di persona la notizia del loro imminente matrimonio a un loro vecchio insegnante, il Dottor Everett Scott. Così, in una fredda serata di novembre, con un cielo plumbeo e carico di pioggia, i due fidanzatini si mettono in viaggio con l'auto di Brad. Smarrita la strada nel temporale, bloccati da una gomma a terra, decidono di chiedere aiuto in un castello poco distante. Lì vengono accolti da uno strano e inquietante maggiordomo, Riff-Raff, che li invita a entrare. I due sono giunti in una notte molto speciale: nel castello, infatti, si sta svolgendo la Convention annuale dei Transylvani... Brad e Janet restano prigionieri dell’eccentrico e bisessuale scienziato Frank’N'Further, drag-queen della Transilvania, che va in giro indossando guèpiere e tacchi vertiginosi. Il padrone di casa sta cercando di costruire una specie di ragazzone vitaminizzato che risponde al nome di Rocky e che ad un certo punto, approfittando di una sua distrazione erotica, gli sfuggirà di mano...
1973 – 2004: Storia di un mito.
Nel 1973 Richard O’Brien creava quello che ormai è un mito in tutto il mondo: il Rocky Horror Show. Tradotto in tutte le lingue, rappresentato ovunque, nel 1976 ne è stata tratta una versione cinematografica. Migliaia di appassionati hanno creato fan club, continuano a vedere il film centinaia di volte, partecipano sempre attivamente allo spettacolo travestendosi (com’è filosofia del “Rocky Horror Show” e come si può anche vedere nell’omaggio che gli tributa il film “Fame”). Il Rocky è diventato oggetto di studi psicologici e sociologici, libri, tesi di laurea e trattati. Non è un "semplice" fenomeno di massa ma una passione che continua da decenni e coinvolge diverse fasce di pubblico: chi lo ricorda da adolescente e chi invece, adolescente, lo scopre. E così ogni sera il Rocky si trasforma, per l’entusiasmo e la collaborazione del pubblico che rende ogni rappresentazione uno spettacolo sempre nuovo e diverso.
Articolo del
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