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Trans Europe Express
Non potevo farmi scivolare l’occasione di una duplice ricorrenza così importante come quella degli 80 anni di Lucio Battisti e di Lucio Dalla. Per questo chiamo a rassegna due grandi penne del giornalismo italiano e i rispettivi libri. Primo ospite, un amico di vita e un professionista che stimo tantissimo. Donato Zoppo ha tanto scritto e indagato la figura di Lucio Battisti, di successo il suo libro “Il nostro caro Lucio” per Hoepli Editore e poi a seguire “Un nastro rosa a Abbey Road” edito da Pacini Editore. Rapisco curiosità, qualche aneddoto e certamente il piacere e l’onore di rubare tempo ad una voce decisamente autorevole in merito. Secondo ospite, saggista, scrittore, docente universitario. Paolo Jachia ha sempre indagato il mondo della canzone d’autore e questa volta lo fa con un libro come “Lucio Dalla. Le più belle canzoni” edito da Interlinea Editore, libro che contiene anche un prezioso ricordo di Vito Mancuso. Jachia indaga il lato spirituale di Lucio Dalla restituendoci angoli della sua lirica che probabilmente mai avevo preso in considerazione.
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Move Under
Il 7 aprile 2023 gli inimitabili, intramontabili e unici Mudhoney (il cantante Mark Arm, il chitarrista Steve Turner, il bassista Guy Maddison e il batterista Dan Peters) pubblicheranno il loro nuovo album, ”Plastic Eternity”, su Sub Pop Records/Audioglobe. Il 2023 è il 35° anniversario sia dei Mudhoney che della Sub Pop, e un nuovo incredibile album della band di punta dell'etichetta è il modo perfetto per celebrare l'occasione. Registrato in nove giorni al Crackle & Pop! di Seattle, WA, con il produttore di lunga data Johnny Sangster, Plastic Eternity è una corsa inebriante attraverso tutti i proto-generi del rock chitarristico con un occhio attento alle inanità del mondo nel 2020. La band ha programmato un tour australiano di 14 date che inizierà venerdì 14 aprile e terminerà venerdì 5 maggio 2023 e un secondo tour di 29 date in nord America per l’autunno.
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Trans Europe Express
Torniamo nei meandri della scena indipendente italiana con due progetti che ci arrivano direttamente dalla OrangeHome Records. Primo ospite è Stefano Marelli con il suo progetto personale titolato ”Solfiti” che ci regala un dolcissimo ricamo pop d’autore con il singolo “Birra piccola”: si gioca con i luoghi comuni, si sviscera ironia dentro un ricamo scanzonato e leggero, figlio sì di ricordi ma senza un velo di malinconia. “Birra Piccola” ha vinto la categoria Autori del Concorso Canoro di Arenzano. E poi spazio alla voce di Cristina Nico che torna con un nuovo disco eponimo dentro cui campeggia il singolo “La sola cosa che c’è”. Un viaggio introspettivo che attraversa il conflitto con se stessi, gli istinti più profondi in cui dominano le pulsioni dell’Es e il senso di perdita e tradimento. L’autrice compie nel disco il passo successivo a quell’’eremitaggio sociale’ che aveva lasciato nel disco precedente, spingendosi fino alla ricerca del proprio posto nel mondo, a viso aperto e senza paure, l’accettazione di una parziale incomunicabilità e della complessità dei meccanismi amorosi.
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Trans Europe Express
Due penne storiche ospiti di questa puntata. Due penne che hanno segnato pagine di storia e che ancora restituiscono alla propria penna la responsabilità di raccontare il tempo, l’amore, la vita… un impegno alto e importante che significa per noi un testamento, un testimone, un documento che si rende immortale. Primo ospite è Shel Shapiro che torna in scena con un bel disco dal titolo ironico e provocatorio come “Quasi una leggenda”: disponibile in un bel libro fotografico curato da Guido Harari e in una preziosa release in doppio Lp. E poi ritrovo l’amico Ernesto Bassignano, il grande BAX che proprio al nostro tempo strano dedica la sua denuncia poetica, romantica, di dolcissima quiete dentro un suono acustico, snello e senza ridondanze. Parliamo del disco “Siamo il nostro tempo” e sarà la scusa buona anche per ricordare un grande progetto uscito prima della pandemia: “Ritratti d'autore (Bindi, bassignano & friends)”, dove si riscopre la grande canzone di Umberto Bindi attraverso la sua e la voce di illustri artisti della scena d’autore italiana.
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Trans Europe Express
Mi piace assai questa parola che spesso trovo associata alla critica di dischi di questo filo: un suono losangelino. Dunque sfogliamo la pagine di due esordio a mio parere molto molto interessanti. Primo ospite, andiamo ad Avellino con il progetto degli Aminta, e ci troveremo al telefono con Caterina Aprile (cantante) e Lorenzo Pesce (chitarrista), anime portanti di un gruppo ben più esteso che dal jazz aprono a derive nu-soul assai mature e intriganti, prive quasi di riferimenti classici. Un disco d’esordio, un EP dal titolo "Atto I" dentro cui la filosofia dell’amore e della felicità di Bertrand Russell campeggiano sovrani tra le liriche e quel certo modo di tessere assieme suoni e soluzioni. E poi, cambiando pagina, andiamo al nord e troviamoci con Riccardo Ceccarelli, voce e chitarra dei Five Hundred, trio torinese che sforna un primo disco come "Romantici" dentro cui rivive con gusto e attualità quel certo glam disco pop anni ’80 e ’90. Altrettanto gustoso questo liquido fascino che mette in scena "Gelosia cronica", il singolo e il video che apre la pista a questo nuovo viaggio italiano.
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Trans Europe Express
Canzone d’autore in questa tappa di Trans Europe Express che ferma dentro le pieghe della mia terra d’Abruzzo. Amici di vita e poi artisti, compagni, cantautori. Primo ospite, Andrea Di Giustino, di una scrittura pop pulita, alta, di quel mestiere che sa pesare le parole con attenzione. Il suo ultimo singolo “La Rinvoluzione” scaglia frecce acuminate e velenose alla normalità ormai sdoganata da questa società. Critica sociale con intelligenza e un gusto musicale per niente banale. E poi ecco il nuovo disco di Francesco Costantini che questa volta divide la penna con Ovelio Di Gregorio e si accompagna al gruppo Il Ponte della Pietra: un tutt’uno che ci regala un nuovo disco dal titolo importante: “Del nostro tempo”, uscito proprio venerdì scorso per Semplicemente Dischi. Questa volta il suono e la canzone d’autore cercano derive altre, sempre figlie di un certo rock underground di periferia, di città, di anni ’90.
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