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Adattamento cinematografico dal libro omonimo di Paulo Coelho, per la regia di Emily Young. La Young è relativamente nuova e praticamente sconosciuta al pubblico, pur avendo vinto un BAFTA ed un premio alla Mostra del Cinema di Venezia, rispettivamente nel 2003 e nel 1999. Ha un tocco delicato, uno dei pregi della regia di questo film.
Dalla Ljubljana (Slovenia) del libro Veronika si trasforma in una giovane newyorkese, senza per questo perdere o acquisire nulla: evidentemente la vita è quella che è indipendentemente dal paese. La vita di Veronika è perfetta. Veronika tenta il suicidio perché non sopporta la noia del futuro che l’aspetta, senza sorprese e senza emozione. Non sembra essere triste, solo cosciente e scrupolosa. La Young sottolinea le prime scene, inclusa quella del tentato suicidio, con la delicatezza di una farfalla, che vista da vicino dietro le ali colorate non è che un mostro scintillante al sole; così ci appare la pesantezza che la sua protagonista porta con sé: bella, giovane, morta dentro.
Con estrema semplicità e colore Emily Young ci racconta il racconto di Coelho senza cambiarlo, senza alterare alcun significato, senza scostarsi dalle immagini che lo scrittore ha creato in poche righe. Ogni scena importante del libro è nel film, ogni emozione. Quello che manca sono i giudizi morali, i cliché, la banalità. Con questo Veronika non è un film pretenzioso e, senza dubbio, non è il film del secolo: è un piccolo film, con piccoli protagonisti. Nella sua piccolezza non risparmia classe ed emozione, bellezza.
Da vedere se è piaciuto il libro, o da vedere e basta se si apprezza altro rispetto a grandi film epocali: non tutti possono e devono vincere premi, non tutti i film sono perfetti e nel caso di Veronika decide di morire l’imperfezione della semplicità classifica il film come un bel fiore di primavera: dolce, fragile, fa emozionare, non ha pretese.
Non sono classificabili come piccole le prestazioni degli attori: Sarah Michelle Gellar, Jonathan Tucker, Melissa Leo, David Thewlis e Erika Christensen. Musiche leggere e toccanti del compositore inglese Murray Gold (Vanity Fair, Doctor Who)
VOTO: 4/5
Articolo del
06/04/2010 -
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