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Stesso regista e stesso fantasti-sexy-mitico Robert Downey Jr., torna anche Gwyneth Paltrow nei panni di Pepper Potts mentre Don Cheadle veste i panni del Colonnello Rhodes (War Machine) smessi da Terrence Howard per questioni economico-burocratiche. Nel cast anche un orrendo Mikey Rourke, Ivan Vanko/Whiplash: orrendo personaggio della Marvel, russo anti-eroe della mitologia anti-americana che dominava il mondo dei fumetti in passato. Orrendo anche Rourke e basta, ormai ombra di sé stesso, pare aver necessitato minimo trucco per interpretare il cattivo: bene per il film, ma inguardabile; durante tutta la proiezione della prima i commenti, sussurrati e non, hanno fatto da sottofondo. Come si diceva, perfetto per il ruolo. La bellissima e inespressiva Scarlett Johansson, che di solito non rende così male, avrebbe dovuto portare novità e intrigo, ma porta solo gli occhioni e qualche mossa da superspia in una delle molte (forse troppe) scene di action e combattimento.
In toto, non si può dire che sia un brutto film, per altro ricco di humor. Non è chiaro però. Rimane una certa confusione: deludente o buono, non si ha certezza. Confuso o pieno di azione? Non è definibile una risposta certa. Certo è che c’è dell’amarezza nel lasciare la sala di proiezione. Forse dovuta al plot sbrigativo, forse alla troppo poco sbrigativa introduzione del cattivo, che all’inizio fa già quasi addormentare, seppur nel lodabile tentativo di mimare la costruzione della prima armatura. Rourke/Vanko mima, in un setting ugualmente squallido, le azioni di Stark durante la prigionia e crea il suo personale e rudimentale reattore arc. Obiettivo: vendetta.
La rivalità tra Stati Uniti e Russia non è esagerata né fumettistica; spieghiamo meglio, è esattamente ciò che ci si aspetterebbe dalle comic della Marvel, senza giudizio, senza parte e con un po’ di arte. È questo uno dei punti a favore del film: non è mai esagerato, nemmeno nel riportare la leggera caricatura del politico corrotto, che non si spinge mai alla critica della politica moderna per rimanere nel reame del concetto originale, così come espresso su carta decenni fa.
Non si riesce a fare la semplice matematica dei pro e dei contro, per questo il film risulta deludente, ma non brutto. C’è azione, c’è la comicità di Downey con l’aggiunta di Cheadle (grande, grande interprete della semi-nuova generazione dei non divi), ci sono anche lacune nella narrazione però, un bacio troppo approssimativo e, soprattutto, manca la cosa fondamentale che tutti ci aspettavamo: il “ferro vecchio” che spruzzasse, ancora una volta, l’estintore verso il suo padroncino Stark. Sam Rockwell, avendo la faccia che si ritrova, è il cattivo per eccellenza, il rivale delle Stark Industries, Justin Hammer: profumo di seguito? Senza ombra di dubbio.
Appunto sulla colonna sonora firmata e acclamata AC/DC: tre canzoni in un’ora e mezza. Deludente e CD-evento sospettosamente marketingeggiante.
Voto: 3/5 e/o 1,5/5. Voto annebbiato dalla confusione dubbiosa nei confronti della pellicola.
Articolo del
05/05/2010 -
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